Un turista di 51 anni è annegato nel Lago Garda, subito dopo aver salvato il figlio 14enne. Ora si cerca il corpo.
Lui era Aran Chada, proveniente da Leicestershire, e scomparso per sempre, lungo le acque del Lago di Garda, il 22 Luglio scorso. L’uomo si trovava sul lago insieme ai due figli di 7 e 14 anni. La famiglia aveva noleggiato un motoscafo, per festeggiare il compleanno dell’uomo. L’imbarcazione si trovata a 200 metri dalla costa di Limone quando la tragedia ha preso piede. La famiglia stava soggiornando in una struttura di Riva del Garda.
Il tuffo del figlio
Nel pomeriggio del 22 Luglio, il figlio maggiore si è tuffato in acqua, ma sarebbe stato subito colpito da un malore. Il padre quindi si è subito tuffato per salvarlo, riuscendo nell’impresa, ma subito dopo all’uomo sarebbero mancate le forze per far ritorno a bordo del motoscafo e così non è mai più risalito. Il punto esatto del lago, area in cui l’uomo si è tuffato, tocca una profondità di oltre 100 metri.
Attualmente, i soccorritori stanno facendo di tutto per recuperare il corpo dell’uomo. Sabato le ricerche sono state interrotte a causa delle cattive condizioni meteorologiche, per poi riprendere nella giornata di ieri.
Il comandante della Guardia Costiera, Antonello Ragadale, ha dichiarato al Sunday Times, che l’uomo potrebbe essere stato vittima di una convulsione a causa dello shock termico, in quanto venerdì pomeriggio l’acqua era di dieci gradi più fredda, rispetto alla temperatura dell’aria. Le parole del comandante: “Faceva molto caldo, ma l’acqua era di dieci gradi più fredda. È possibile che abbia avuto un attacco epilettico a causa dello shock termico”.
“Questa è una vera tragedia e la disperazione sui loro volti era evidente”, ha continuato Ragadale. Il ministero degli Esteri inglese, ha espresso “stiamo sostenendo la famiglia dell’uomo britannico che è stato denunciato come disperso in Italia e siamo in contatto con la polizia italiana”.