Simone Biles contro l’Fbi in audizione davanti la commissione Giustizia del Senato. L’atleta: “Hanno permesso la libertà ad un molestatore di minori”.
WASHINGTON (STATI UNITI) – Simone Biles contro l’Fbi. Ascoltata in audizione dalla commissione Giustizia del Senato, l’atleta americana ha duramente criticato gli agenti federali americani. “Hanno permesso – le parole della campionessa olimpica riportata dal Corriere della Sera – a un molestatore di minori di rimanere libero per più di un anno e questa inazione ha consentito a Nassar di continuare con i suoi abusi […]“.
“Che senso ha denunciare un abuso se gli agenti dell’Fbi seppelliscono quel rapporto in un cassetto? Sembra davvero che l’FBI abbia chiuso gli occhi su di noi. Deve essere inviato il messaggio che se permetti a una predatore di danneggiare dei minori, le conseguenze saranno rapide e gravi“.
La condanna per Nassar
Sul banco degli imputati in questa vicenda è finito Nassar, medico della nazionale che nel 2018 è stato condannato a una pena compresa tra i 40 e i 175 anni con l’accusa di abusi sessuali nei confronti di più di 150 atlete. Un’indagine nata dopo le accuse presentate da altre tre ginnaste.
Nell’audizione la Biles ha parlato di un vero e proprio “sistema che ha permesso e perpetuato gli abusi sessuali commessi dal medico“.
Sotto processo i funzionari e le strutture federali
La vicenda, però, non è ancora finita qui. Sotto processo, infatti, ci sono anche i funzionari e le strutture federali. Secondo l’accusa loro avrebbero dovuto impedire gli abusi o almeno intervenire per interromperle e punire prima l’autore.
Il processo continuerà nei prossimi giorni con le audizioni delle altre atlete solamente successivamente si arriverà ad una decisione anche su questi funzionari, finiti nel mirino della Procura dopo la denuncia presentata da alcune atlete americane nei confronti del medico della nazionale Nassar.