Nonostante il cessate il fuoco votato dall’Onu sono ripresi i combattimenti in Siria. La situazione nel Ghouta orientale è drammatica dal punto di vista umanitario.
SIRIA – Non si placano le ostilità nella periferia di Douma, la principale città del Ghouta orientale, non molto distante da Damasco. Secondo quanto ha denunciato l’Osservatorio siriano per i diritti umani, la zona è stata bombardata almeno due volte nelle ultime ore.
Tregua violata
Appena ieri, il Consiglio di sicurezza dell’Onu aveva approvato all’unanimità il cessate il fuoco di almeno 30 giorni per consentire gli aiuti umanitari e l’evacuazione dei civili. In particolare, nella zona del Ghouta, ultimo baluardo dei ribelli contro il regime di Assad, oggetto di una fortissima offensiva da parte delle forze lealiste della Siria.
I due fronti
La battaglia nel Ghouta ha già lasciato a terra oltre duemila morti tra i civili. I due principali gruppi di ribelli che operano nella zona sono il gruppo islamista Jaich al-Islam e Faylaq al-Rahmane. Entrambi hanno fanno sapere che rispetteranno il cessate il fuoco permettendo “l’ingresso di tutti gli aiuti e convogli umanitari nella zona” ma allo stesso tempo che “si riservano il diritto di rispondere immediatamente a tutte le violazioni commesse e aggressioni del regime di Damasco“. Dal canto suo, il regime siriano e l’alleato russo hanno dichiarato che la tregua non riguarda i gruppi terroristici.