La zia delle due sorelle sfregiate con l’acido a Napoli si è dichiarata innocente, pur essendo la prima sospettata nel caso.
Il caso delle due sorelle sfregiate con l’acido a Napoli si infittisce. Parliamo della vicenda legata alle due sorelle di 17 e 24 anni ferite nella notte del 30 maggio con dell’acido. La zia delle due è accusata di essere l’autrice del gesto, ma la donna nega tutto. Anche oggi, nell’interrogatorio di convalida del fermo, la donna ha proclamato la sua innocenza, rilasciando delle dichiarazioni che fanno riflettere. “Ero presente ma non ho lanciato io l’acido, volevo picchiarle col casco”. Questo è quanto detto dalla donna al giudice per le indagini preliminari, Saverio Vertuccio.
La vicenda
Nella notte del 30 maggio, due sorelle, rispettivamente di 17 e 24 anni, si trovano in corso Amedeo di Savoia, su uno scooter. Un altro mezzo, sul quale si trovano tre giovani, le affianca e getta su di loro dell’acido. Le due sorelle vengono colpite al volto e alle braccia, e sono costrette a scappare in ospedale. Vengono operate e, al momento, sono ancora ricoverate. Ma questa vicenda non è un unicum…
Tre settimane fa, la Smart delle due sorelle è stata incendiata. I social delle due ragazze coinvolte sono pieni di messaggi di odio nei loro confronti – apparentemente immotivati – e si cerca di capire meglio quale possa essere il motivo di tutto questo odio nei loro confronti. Si pensa che il movente sia familiare, legato alla zia. Proprio la zia delle due ha parlato al gip nella giornata odierna, rilasciando delle dichiarazioni peculiari.
La testimonianza
“Ero presente ma non ho lanciato io l’acido, volevo picchiarle col casco”. Questa la dichiarazione della zia 19enne delle due sorelle. Una testimonianza particolare, che non scagiona completamente la donna: potrebbe essere stata lei a organizzare l’agguato contro le due sorelle. Staremo a vedere i risultati delle indagini, ma i dettagli di questa vicenda sono veramente peculiari.