La Spagna ha deciso di riconoscere ufficialmente la Palestina: questo è un passo storico verso la pace in Medio Oriente.
Nel corso di una dichiarazione istituzionale, il premier Pedro Sanchez ha annunciato che la Spagna ha formalmente riconosciuto lo Stato della Palestina.
Questa decisione, sottolineata in un discorso sia in spagnolo che in inglese, riflette l’intento di Madrid di allinearsi con oltre 140 nazioni già impegnate nel riconoscimento della Palestina.
“Si tratta di una decisione storica con l’unico obiettivo: contribuire che israeliani e palestinesi raggiungano la pace“, ha affermato il premier.
Il riconoscimento della Palestina da parte della Spagna
La decisione di Madrid, come riportato da Today.it, arriva in concomitanza con analoghe azioni da parte dell’Irlanda e della Norvegia. Il premier Sanchez ha specificato che il riconoscimento è in linea con gli Accordi di Oslo del 1993, che delineavano una coesistenza pacifica tra Palestina e Israele.
Secondo questi accordi, lo Stato palestinese dovrebbe includere Cisgiordania e Gaza, collegate da un corridoio, con Gerusalemme Est come capitale e l’Autorità Palestinese come autorità nazionale.
Sanchez ha ribadito che “Madrid non riconoscerà cambi sulle linee di frontiera del 1967 che non siano concordati fra le parti“, riferendosi agli insediamenti di coloni israeliani in Cisgiordania.
Ha anche sottolineato che questa non è una dichiarazione contro Israele, ma un passo verso la promozione della pace e della stabilità nella regione.
Cosa comporta per Gaza?
Nel breve termine, il riconoscimento della Palestina da parte della Spagna è improbabile che risolva immediatamente il conflitto. La Svezia, primo Paese a riconoscere lo Stato palestinese nel 2014, non è riuscita a ottenere significativi progressi in tal senso.
Alcuni critici ritengono che questa decisione possa ulteriormente irrigidire la posizione di Israele. Tuttavia, altri vedono in questo gesto la possibilità di sbloccare l’attuale stallo politico all’interno dell’UE, dove alcuni Stati membri esitano a condannare le azioni di Israele nella Striscia di Gaza.
Gli Stati Uniti e l’Europa si trovano attualmente isolati a livello internazionale, come dimostrato dal voto all’ONU del 27 ottobre scorso, quando una maggioranza di 120 Paesi ha richiesto una tregua immediata e il rispetto del diritto internazionale umanitario, mentre molti Stati occidentali si sono opposti o si sono astenuti.