Superbonus, governo: stop sconto in fattura e cessione crediti
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Direttore: Alessandro Plateroti

Superbonus, governo: stop sconto in fattura e cessione crediti

super bonus 110%

Verso lo stop allo sconto in fattura e alla cessione crediti Superbonus. Giorgetti: “Misura necessaria per bloccare politica scellerata”.

Novità da parte del governo per quanto riguarda il Superbonus. Si tratta dell’agevolazione fiscale che consentiva una detrazione del 110% delle spese sostenute a partire dal 1 luglio 2020 per la realizzazione di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica.  

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Arriva infatti una nuova stretta da parte del governo Meloni. Il governo ha decretato che non si potrà più ricorrere ai crediti d’imposta degli incentivi fiscali per gli enti territoriali. Tra questi ritroviamo anche il Superbonus. In questo senso il decreto approvato dal Consiglio dei ministri ha abrogato la possibilità di cedere i crediti relativi alle spese per gli interventi di riqualificazione energetica e di interventi di ristrutturazione.  

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Il governo ha inoltre introdotto il divieto – riguardante le pubbliche amministrazioni – di essere cessionarie di crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali maturati con tali tipologie di intervento. Sula vicenda è intervenuto l’attuale ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti. “Abbiamo deciso di porre divieto alle amministrazioni locali e regioni di procedere a questi sconti. Perché avrebbero un impatto diretto sul debito pubblico, nonché, soltanto per i futuri progetti presentati da domani, la possibilità di accedere a credito d’imposta lo sconto. Mentre rimarranno pienamente in vigore tutte le forme di bonus però solo nella forma di detrazione d’imposta”. 

Giorgetti ha poi aggiunto: “Nei prossimi giorni ci saranno incontri con le categorie per vedere di trovare tutte le forme possibili”. Ciò “affinché si riesca a sgonfiare questo fenomeno che è frutto di una politica poco avveduta. Abbiamo chiarito per legge i confini della responsabilità solidale da parte dei cessionari dei crediti d’imposta. Questo risponde all’obiettivo di eliminare incertezze, dubbi e riserve. Che hanno fatto sì che tanti intermediari finanziari, in parte le banche, evitassero da qualche mese di assorbire e quindi scontare i crediti d’imposta”. 

Infine ha concluso: “Con grande responsabilità ed avendo ben in testa la necessità di fare tutto ciò che possibile soprattutto nei confronti della categoria delle imprese edili che si trovano in questo momento a vivere una difficoltà finanziaria rispetto a questa possibilità di scontare i crediti maturati nel 2021 e nel 2022 in questa prima fase del 2023”. 

Giorgetti: “Misura necessaria per bloccare politica scellerata”

Secondo il ministro “è una misura di impatto che si rende necessaria per bloccare effetti di una politica scellerata utilizzata anche in campagna elettorale. Che ha posto in carico a ciascun italiano dalla culla in poi 2mila euro a testa”. Il decreto legge “ha un duplice obiettivo. Cercare di risolvere il problema che riguarda la categoria delle imprese edili per l’enorme massa di crediti fiscali incagliati e mettere in sicurezza i conti pubblici”. 

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ultimo aggiornamento: 17 Febbraio 2023 9:43

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