Superbonus, il governo lavora alla stretta anti-frodi
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Direttore: Alessandro Plateroti

Superbonus, arriva la stretta anti-frodi

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Verso la revisione del Superbonus: il governo lavora alla revisione delle regole. Arriva la stretta contro le truffe.

Il governo, con i ministri competenti, è al lavoro su una serie di misure correttive per migliorare il Superbonus e contrastare il fenomeno delle truffe, denunciato anche dal premier Draghi e dal Ministro Franco in conferenza stampa. Dichiarazioni che hanno provocato la reazione del Movimento 5 Stelle, che ha fatto del Superbonus una delle sue misure-bandiera. Il concetto espresso da Draghi e dal ministro dell’Economia è chiaro: il Superbonus ha dato la possibilità a molte persone di mettere in atto vere e proprie truffe ai danni dello Stato. Quindi bisogna stringere le maglie dei controlli. Da qui l’idea di stringere le maglie dei controlli.

Non è che l’edilizia non funziona senza superbonus. Chi più tuona sul superbonus, sulla necessità che le frodi non contino e che si vada avanti lo stesso, sono quelli che hanno scritto la legge che permette di fare lavori senza controlli. Su un depliant delle Poste c’è scritto che non è necessario presentare alcuna documentazione, che è sufficiente verificare di essere titolari del credito. Se ci troviamo in questa situazione è perché si è voluto costruire un sistema con pochissimi controlli“, sono le parole, durissime, pronunciate da Mario Draghi in occasione della conferenza stampa indetta per annunciare il via libera alla riforma del Csm.

La revisione delle regole

Dopo una lunga battaglia politica, il governo ha salvato il Superbonus confermandolo anche nella nuova legge di Bilancio. Ma il Presidente del Consiglio non ha mai nascosto le sue perplessità su una misura che nasce da una buona intuizione ma si presta truffe e frodi.

Palazzo Chigi
Palazzo Chigi

Superbonus, arriva la stretta contro le frodi

In base alle regole introdotte con la nuova legge di Bilancio, l’Agenzia delle Entrate ha la possibilità di procedere con controlli preventivi, ad esempio. Ma evidentemente non può bastare. Il governo lavora a nuove misure correttive. Alla luce del nuovo intervento, dovrebbe essere ripristinata la possibilità di cedere il credito più di una volta ma fino ad un massimo di due o tre a istituti vigilati dalla Banca d’Italia. Le operazioni dovrebbero essere identificate con una sorta di matricola che consentirebbe di identificare il primo titolare del credito e i documenti relativi ai lavori.

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ultimo aggiornamento: 13 Febbraio 2022 10:53

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