Pechino conclude le esercitazioni militari ma prosegue con i pattugliamenti.
Durante le esercitazioni militari intorno all’isola più volte la Cina ha oltrepassato la linea dello stretto di Taiwan violando lo spazio aereo e marittimo dell’isola. Per questo ieri il ministro degli esteri Wu ha dichiarato che la Cina sta preparando l’invasione per annettere Taiwan a sé. Intanto le forze armate cinesi oggi hanno dichiarato di aver completato “con successo le operazioni militari congiunte intorno all’isola di Taiwan”.
Ma Pechino specifica che “le truppe terranno d’occhio i cambiamenti della situazione nello Stretto di Taiwan, continueranno a svolgere addestramento e preparativi militari, organizzeranno regolarmente pattuglie di prontezza al combattimento e difenderanno risolutamente la sovranità nazionale e l’integrità territoriale”. Non si abbassa quindi l’allerta tenendo sul filo gli abitanti dell’isola democratica con il rischio di un’imminente invasione.
Pechino promette di respingere con la forza le spinte indipendentiste di Taiwan
La Cina si è detta disposta a “creare un ampio spazio per la riunificazione pacifica” con Taiwan. Ma “non lascerà mai alcuno spazio per varie forme di attività separatiste per l’indipendenza” e “non promette di rinunciare all’uso della forza”. Nonostante quindi siano finite le esercitazioni, la tensione nello stretto di Taiwan tra l’isola e la Cina resta alta. Sulla linea che divide le acque una ventina di navi da entrambe le parti sono rimaste in segno di sfida.
L’esercito cinese continua con le prove di forza e ha annunciato un ciclo di tiri d’artiglieria con proiettili veri nelle acque meridionali del mar Giallo, a nord di Taiwan, dall’11 al 13 agosto. Pechino non si arrende e prosegue per riunificare l’isola alla Cina secondo il principio di Cina unica. Ma per Taipei questo resta un “vano desiderio”. Taiwan non ha intenzione di rinunciare alla sua indipendenza e al suo stato democratico mentre la Cina vorrebbe annetterla nella sua repubblica popolare e minaccia interventi di forza contro le spinte indipendentiste.
Il presidente di Taipei ha detto che “la Cina ignora la realtà su entrambi i lati dello Stretto di Taiwan”, e continua a rivolgersi ai pochi taiwanesi che temono la Cina e sono disposti a scendere a compromessi davanti alle intimidazioni. Pechino vuole realizzare “un paese, due sistemi” ma Taipei non glielo permetterà.