Scontro Salvini-Tajani sull’operazione UniCredit-Bpm: nuova botta e riposta nella maggioranza sul golden power.
Nuovo terreno di scontro nella maggioranza di governo, con la Matteo Salvini e Antonio Tajani ai ferri corti sul tema dell’acquisizione di Bpm da parte di UniCredit.
Il leader della Lega ha attaccato duramente il ministro degli Esteri, come riportato da Huffingtonpost.it, sottolineando: “Delle banche se ne occupa il ministro dell’Economia. Tajani non è il ministro dell’Economia“.
Operazione UniCredit-Bpm: botta e risposta Salvini-Tajani
Al centro del dibattito – che fa “tremare” Giorgia Meloni e la maggioranza – c’è la possibile fusione tra UniCredit e Bpm che suscita forti contrasti interni alla maggioranza.
Antonio Tajani ha recentemente dichiarato che il golden power non dovrebbe essere applicato in questo caso, una posizione che Salvini ha contestato con fermezza.
“Mi sembra che Tajani faccia il ministro degli Esteri“, ha aggiunto il leader leghista, sottolineando come la competenza in materia spetti invece a Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia e anch’egli esponente della Lega.
“L’operazione rischia di concentrare il settore bancario, di allontanare le banche dai cittadini e dalle imprese in territori come la Lombardia, il Veneto e l’Emilia Romagna che hanno bisogno di avere sportelli, non di avere sportelli chiusi. Comporterebbe la chiusura di centinaia di sportelli e migliaia di licenziamenti“, ha aggiunto il ministro delle Infrastrutture.
Golden power: che cos’è
Il golden power, istituto normativo utilizzato per tutelare settori strategici, rappresenta l’oggetto del contendere. Ma che cos’è?
Si tratta di un meccanismo giuridico che consente al governo di uno Stato sovrano di intervenire per bloccare o condizionare determinate operazioni economiche ritenute sensibili per l’interesse nazionale.
In Italia, questo strumento è regolato dal decreto-legge del 15 marzo 2012, n. 21, con successivi aggiornamenti che ne hanno ampliato il campo di applicazione.
Originariamente concepito per proteggere settori fondamentali come difesa, sicurezza nazionale, energia, trasporti e comunicazioni. Poi è stato esteso temporaneamente anche ad altri ambiti strategici, tra cui alimentazione, finanza, assicurazioni e sanità.