Il ministro Antonio Tajani smentisce le voci di influenze esterne da parte di Marina Berlusconi e ribadisce la stabilità del governo.
A bordo di un volo Ita Airways diretto a New York, a 28 mila piedi di altezza, Antonio Tajani, ministro degli Esteri e vicepremier, risponde senza esitazioni alle domande dei giornalisti italiani.
In un’intervista a tutto campo, come riportato Corriere.it, tra gli argomenti smentisce con forza le voci che lo descrivono come uno strumento nelle mani di Marina Berlusconi. Ecco cosa ha detto.
I rapporti con Marina Berlusconi e Gianni Letta
Il ministro Tajani mette subito in chiaro la sua posizione riguardo ai presunti condizionamenti da parte di Marina Berlusconi: “Io tutto sono tranne che uno strumento nelle mani di qualcuno“.
“Una volta scrivete che Marina mi disistima, un’altra che sta per cacciarmi, poi che mi dice ‘togliamo Meloni e mettiamo Draghi’. “Non è vero“, afferma.
Il leader di Forza Italia sottolinea che i figli di Silvio Berlusconi, sebbene vicini al partito, non interferiscono nelle sue scelte politiche: “Il padre era capo partito, loro non ci chiedono mai niente. Se Marina fa un’intervista sui diritti è per dire quello che pensa, non per darmi la linea. I figli di Berlusconi sono imprenditori amici che ci sostengono“.
Il vicepremier parla anche del rapporto con Gianni Letta, storico consigliere del Cavaliere: “Gianni Letta è uomo Fininvest, non è iscritto a FI e tiene distinto business e partito“. Ribadisce: “È un buon amico che mi dà spesso ottimi consigli“.
Tajani difende Matteo Salvini
Nell’intervista, il ministro degli Esteri tocca anche la questione Open Arms che coinvolge Matteo Salvini, accusato per la gestione dei migranti durante il governo di Giuseppe Conte: “Nessuna ripercussione, non cambia nulla. E mi auguro che sarà assolto. Le condanne che contano sono quelle definitive“.
Tajani critica l’azione della magistratura, definendola: “Più una accusa finalizzata a ribaltare una posizione politica” e ribadisce la necessità di una rapida riforma della giustizia.
Infine, il leader di FI difende l’operato del governo nella gestione degli sbarchi: “Non è stato deportato nessuno e i migranti raccolti in mare non possono essere condotti tutti in Italia“.