Nuovo scontro tra Tajani e Salvini sull’uscita dell’Ungheria dalla Cpi: ecco cosa ha detto il ministro degli Esteri.
Nuovo botta e risposta a distanza tra Antonio Tajani e Matteo Salvini dopo la scelta dell’Ungheria di uscire dalla Corte penale internazionale (Cpi). Il vicepremier e leader della Lega ha elogiato apertamente la decisione di Budapest, mentre il ministro degli Esteri – che è intervenuto anche sul tema della spesa per la difesa – ha preso le distanze.

Matteo Salvini applaude alla decisione dell’Ungheria
La scelta del Parlamento ungherese di ritirarsi dalla Corte penale internazionale è stata accolta con entusiasmo da Matteo Salvini. In una breve nota diffusa sui social, come riportato da Il Giornale, il vicepremier ha commentato: “Scelta di giustizia e libertà, di sovranità e coraggio“. Il leader della Lega si è schierato apertamente al fianco del governo di Viktor Orban, che ha definito la CPI “politicamente faziosa” e priva di imparzialità e credibilità. Ebbene sembrerebbe che Antonio Tajani non sia d’accordo.
La stoccata di Antonio Tajani
A raffreddare l’entusiasmo di Matteo Salvini è intervenuto Antonio Tajani, che ha scelto toni più istituzionali e moderati. Interpellato sul tema, come riportato da Giornaledibrescia.it, il vicepremier e ministro degli Esteri ha chiarito la sua posizione: “Quella di Salvini è la sua opinione. La mia è differente ma non è che devo commentare tutto. Io non credo che dovremmo uscire dalla CPI, l’Italia deve rimanere nella CPI“. Non è la prima volta che i due leader della maggioranza si trovano in disaccordo.
Anche la Commissione europea ha preso posizione in maniera chiara e decisa. Durante il briefing quotidiano con la stampa, il portavoce Anouar El Anouni ha dichiarato: “Sulla Corte penale internazionale la nostra posizione è piuttosto chiara: sosteniamo la Corte penale internazionale e i principi stabiliti nello Statuto di Roma. L’Ue rispetta l’indipendenza e l’imparzialità della Corte. E siamo fermamente impegnati a favore della giustizia penale internazionale e della lotta contro l’impunità”.
Il portavoce ha inoltre ricordato che, “ai sensi dell’articolo 24, paragrafo 3 del Trattato sull’Unione europea, l’Ungheria è tenuta a sostenere attivamente e senza riserve la politica di sicurezza esterna dell’Unione“.