Antonio Tajani respinge la proposta di Matteo Renzi su Mario Draghi inviato in USA: “Abbiamo già chi rappresenta l’Italia e l’Europa”.
Negli ultimi anni, la politica estera europea ha visto un crescente dibattito su come affrontare le grandi potenze mondiali, in particolare gli Stati Uniti per i fattori di “dazi”, questo Tajani lo sa bene. La sfida di mantenere una posizione coerente e autorevole ha portato spesso i leader europei a riflettere su nuovi strumenti diplomatici e figure di riferimento. All’interno di questo contesto, la proposta di creare figure come “inviati speciali” è tornata ciclicamente nel dibattito pubblico, specialmente in momenti di transizione geopolitica.

Tajani frena: “Il governo italiano ha già voce in capitolo”
Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha recentemente lanciato una proposta che ha subito attirato l’attenzione mediatica e politica: chiedere a Mario Draghi di rappresentare l’Europa in un dialogo diretto con Donald Trump, attualmente al suo secondo mandato come presidente degli Stati Uniti. Secondo Renzi, Draghi sarebbe la figura ideale per instaurare un confronto di alto livello con Washington in nome dell’unità europea.
La reazione di Antonio Tajani, ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio, non si è fatta attendere. Intervistato ad Agorà, Tajani ha smontato con decisione l’ipotesi: “Noi per parlare con gli Stati Uniti non abbiamo bisogno di inviati speciali: c’è il presidente del Consiglio, c’è il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, non abbiamo bisogno di inviati speciali per surrogare il lavoro del presidente del Consiglio.”
Tajani ha poi aggiunto: “Parla il presidente del Consiglio, credo che abbia una credibilità internazionale molto forte costruita in questi due anni e mezzo.”
Ha rivendicato la sua lunga esperienza europea: “Io ho messo a disposizione oltre 30 anni di esperienza da presidente del Parlamento europeo, due volte vicepresidente della Commissione europea: una qualche esperienza internazionale ce l’ho e credo di poterla mettere al servizio dell’Italia.”
Le parole su Draghi
Pur riconoscendo il valore di Draghi, ha ribadito: “Io ho grande rispetto per Mario Draghi, che stimo moltissimo. È stato presidente del Consiglio, ma non credo che né Draghi né altri…, è una questione di principio: chi tratta con i governi è il presidente del Consiglio, è il governo, non devono esserci altre persone. Siamo tutti quanti grandi e vaccinati. Ma credo che siano anche boutade un po’ provocatorie di chi non ha altro da dire.”
Infine, ha sottolineato il valore della missione di Giorgia Meloni negli USA: “Il viaggio di Giorgia Meloni, che è stata invitata dal presidente degli Stati Uniti, nessuno va col cappello in mano…, certamente incoraggerà gli Stati Uniti ad andare verso un accordo con l’Unione europea. Tant’è che la missione della Meloni è ben apprezzata dal Commissario Ue (al Commercio Maros) Sefcovic.”
Nessuna delega a Draghi o ad altri: “Il nostro obiettivo è quello di arrivare a zero dazi da una parte e zero dazi dall’altra per creare un grande mercato euroamericano.” Il governo, per Tajani, ha già tutte le carte in regola per rappresentare l’Italia e l’Europa nei tavoli che contano. Come riportato da ansa.it