Emergenza coronavirus, tamponi per chi arriva dai quattro Paesi europei a rischio. Ma le Regioni si muovono in ordine sparso.
L’Italia resta con il fiato sospeso temendo una nuova ondata del coronavirus e così con l’ordinanza firmata dal Ministro Speranza si dispongono tamponi negli aeroporti per le persone che arrivano da 4 Paesi europei a rischio: Grecia, Spagna, Croazia e Malta. Il problema è che non in tutti gli aeroporti si procede con i controlli disposti dal Ministero della Salute, e così centinaia se non migliaia di persone tornano in Italia senza test.
L’ordinanza del Ministro Speranza per i controlli sulle persone provenienti dai quattro Paesi a rischio
A meno di una settimana dall’ordinanza del Ministro Speranza, non tutti gli aeroporti italiani si sono adeguati alla nuova normativa. Tradotto, in diversi scali non vengono effettuati tamponi sulle persone provenienti dai Paesi a rischio. Questo anche per disposizioni delle Regioni, che hanno deciso di seguire vie alternative.
Coronavirus, i Paesi europei considerati a rischio
I Paesi europei considerati a rischio sono Grecia, Spagna, Croazia e Malta. In questi Paesi la circolazione del virus è ancora allarmante. Si tratta inoltre di mete particolarmente battute dai turisti italiani.
Tamponi, le Regioni si muovono in ordine sparso
Promossi gli aeroporti di Roma, dove sono state allestite zone per i controlli di chi rientra in Italia dai quattro Paesi a rischio. Sono in regola anche gli scali di Venezia e Verona, mentre Bologna è in ritardo ma ha già un piano sperimentale.
Non si fanno tamponi in Puglia, mentre a Napoli le regole impongono un periodo di auto-isolamento. Chi arriva in Lombardia dovrà effettuare il test entro quarantotto ore dal suo arrivo nel caso in cui non abbia un tampone negativo effettuato nelle settantadue ore precedenti alla partenza.