La telefonata di Berlusconi con l’ambasciatore russo

La telefonata di Berlusconi con l’ambasciatore russo

Altre ombre russe emergono sulla caduta del governo Draghi.

Il giorno prima della mancata fiducia al governo Draghi, Berlusconi si confronta con molti del suo partito a Villa Grande sugli errori in politica estera del premier per arrivare alla decisione della cacciata. In quelle ore, il Cavaliere è stato a telefono anche con l’ambasciatore russo Razov. Telefonata di cui si lascia sfuggire parlando con i suoi. Ho parlato con l’ambasciatore russo in Italia Razov. Mi ha spiegato le loro ragioni, cosa ha fatto Zelensky. Mi ha raccontato che è stata l’Ucraina a provocare ventimila vittime nelle zone contese. E che l’invasione era necessaria perché il rischio era che l’Ucraina attaccasse la Russia.

La coincidenza ha voluto che poche ore prima che si votasse la fiducia al governo Draghi, uno dei maggiori leader a sostegno del governo stesso fosse in contatto con Mosca. Non è una novità che Berlusconi intrattenesse rapporti con la Russia di Putin, da sempre grandi amici. La linea del leader di Forza Italia in effetti dopo l’invasione della Russia è stata quella del silenzio fino ad una moderata condanna. Poi è arrivata la frecciata contro Nato e Occidente nel comizio di Napoli.

Silvio Berlusconi

I rapporti tra Berlusconi e Mosca mai interrotti

Lì iniziarono i primi dissidi con la ministra Gelmini che criticò la posizione del suo leader che aveva invitato l’Europa a far ragionare gli ucraini sulle proposte di Putin. Ora arriva la telefonata con Razov e l’ambasciata russa, la stessa al centro dei rapporti tra Salvini e Mosca. Secondo indiscrezioni, il leader della Lega avrebbe ripreso le sue assidue frequentazioni nelle ultime settimane nella sede diplomatica.

Questi rapporti di Lega e Forza Italia con Mosca da sempre molto forti, non si sono interrotti con l’invasione dell’Ucraina. Anzi, ora emerge che Berlusconi ha ascoltato e compreso le ragioni russe e crede alla versione degli aggressori. Le indiscrezioni sull’intromissione russa nella politica italiana preoccupa in vista delle elezioni politiche di settembre. La destra è divisa tra filorussi putiniani e sovranisti atlantisti di FdI.