La presidenza del Consiglio è stata condannata a risarcire di 6 milioni di euro le famiglie colpite dal terremoto dell’Aquila.
Dopo 13 anni dal tragico terremoto in Abruzzo, il tribunale civile dell’Aquila ha condannato la presidenza del Consiglio a risarcire con 6 milioni di euro venti parti civili danneggiate dal terremoto del 6 aprile del 2009, che causò 309 morti, migliaia di feriti e decine di migliaia di sfollati. È la seconda condanna simile in poco più di un mese. Già lo scorso dicembre il tribunale aveva condannato il governo a 8 milioni di risarcimento.
Il motivo sono le rassicurazioni dell’ex vice capo della Protezione Civile Bernardo De Bernardinis. Il 31 marzo 2009, sei giorni prima del terremoto, si riunì all’Aquila la Commissione Nazionale per la Previsione e Prevenzione dei Grandi Rischi della Protezione Civile. Durante il vertice il vice capo De Bernardinis disse che la città non era in pericolo nonostante lo “sciame sismico” che si stavano seguendo in quei giorni. Queste rassicurazioni hanno indotto gli abitanti a restare nelle proprie case e non prendere contromisure per mettersi al sicuro.
La condanna contro Palazzo Chigi per risarcire le famiglie delle vittime
Essendo la Protezione Civile un dipartimento della presidenza del Consiglio, la condanna è stata emessa contro Palazzo Chigi. Nel frattempo l’ex vice capo della Protezione Civile è stato già condannato a 2 anni di reclusione. La sentenza di dicembre scorso sulle dichiarazioni di De Bernardinis “sono state ritenute in sede penale idonee ad incidere sul comportamento dei cittadini e conseguentemente siccome frutto di negligenza, imperizia, ed imprudenza anche a fondare la responsabilità penale dello stesso e la conseguente condanna del responsabile civile odierno convenuto al risarcimento dei danni subiti dalle vittime”.