Bocciato l’emendamento sul terzo mandato per i governatori di Regione. Il governo ha chiesto alla Lega anche di ritirare quello sui comuni.
La richiesta della Lega sul terzo mandato per i governatori si schianta contro il parere negativo degli alleati. Niente da fare per i verdi e il leader Salvini che hanno ricevuto anche la richiesta del Senato di eliminare anche un altro emendamento, quello sull’eliminazione del ballottaggio per i sindaci nei comuni.
Terzo mandato, bocciato l’emendamento della Lega
Nelle scorse ore il Senato ha bocciato l’emendamento leghista sul terzo mandato per i presidenti di Regione. L’esito è stato chiaro: 112 voti contrari, 26 favorevoli (Lega e Italia viva) e 3 astenuti della Svp. Ma il partito verde ha provato a fare di più. Infatti, la Lega poco dopo la bocciatura ricevuto ha presentato un altro emendamento per escludere i ballottaggi nei grandi Comuni, ovvero quelli al di sopra dei 15 mila abitanti nel caso in cui un candidato raggiunga il 40% dei voti.
Tale proposta ha generato l’indignazione delle opposizioni e non solo obbligando, di fatto, la Lega a trasformare la proposta da emendamento a ordine del giorno.
La spaccatura tra Lega e FdI
Insomma, Salvini e la Lega si sono schiantati contro un muro e hanno generato malumori tra gli alleati.
Open, infatti, riporta le parole del senatore di Fratelli d’Italia, Raffaele Speranzon rilasciate a LaPresse che parla di “spaccature su temi non in agenda”.
“Speravamo che l’emendamento sul terzo mandato non finisse in Aula. Cercare o creare spaccature su temi che non sono nell’agenda nel centrodestra spiace. Ma non è niente di così grave”, le parole del componente di FdI.
Da quanto si apprende, oltre a FdI, anche Forza Italia sarebbe stata contraria al terzo mandato, come ricordato da Repubblica. Con loro, va detto, pure le opposizione, fatta eccezione per Italia Viva.