Alta tensione in Thailandia, dove non si placano le proteste contro governo e monarchia. Varato lo stato d’emergenza, arrestati venti attivisti.
BANGKOK – La Thailandia è un Paese letteralmente spaccato in due. Da settimane, infatti, non si placano le proteste e le manifestazioni contro le autorità, in primis contro la monarchia e il governo.
Thailandia, stato d’emergenza
Con migliaia di manifestanti che circondano la sede dell’esecutivo a Bangkok, il governo thailandese ha proclamato nella notte lo stato di emergenza, che vieta assembramenti di più di cinque persone e la pubblicazione di notizie o messaggi nocivi per la sicurezza nazionale.
Lo ha annunciato la tv di Stato. “E’ estremamente necessario introdurre urgenti misure per porre fine a questa situazione in modo rapido ed efficace per mantenere l’ordine“, è stato detto dai canali statali.
Arresti tra gli attivisti
La polizia, a fatica, è riuscita a disperdere la folla che si era avvicinata alla sede dell’esecutivo, arrestando una ventina di attivisti. Tra i manifestanti fermati figurano Anon Nampha, Parit Chiwarak, Panupong Jadnok e Panusaya Sithijirawattanakul, tra i più attivi nei comizi e nel reiterare le richieste per un nuovo governo, una nuova Costituzione e lo stop alla persecuzione dei dissidenti politici.
Scena da film…
La scena era impensabile fino a qualche anno fa, in un Paese dove il sovrano è considerato semi-divino: l’automobile del re Vajiralongkorn e la regina Suthida che fatica ad avanzare, la folla che l’accoglie con insulti e le tre dita alzate come nel segno di resistenza alla dittatura nel film “The Hunger Games”.