Conferenza stampa di presentazione prepartita contro l’Udinese per Ivan Juric, allenatore del Torino. Queste le sue parole.
Ivan Juric, allenatore del Torino, ha parlato alla vigilia della partita: “L’Udinese è una squadra difficile da affrontare, hanno grande forza fisica. Sarà una gara tosta. Noi abbiamo avuto un po’ di problemi, abbiamo cambiato il campo e forse per quello. Oggi vediamo se qualcuno ha recuperato o no, abbiamo comunque lavorato bene”.
Domanda sui nuovi arrivati: “Ricci e i nuovi dall’inizio? No, no. Dei nuovi la mia idea era che c’era una base ottima, poi serviva qualcosa dietro, alle loro spalle. Servivano giovani, che guadagnano anche meno. I giovani non sono subito titolari fissi, che fanno fare il salto di qualità. Ma con il tempo e con il lavoro possono diventare pezzi forti del Torino. Questa è la mia idea. Ed è anche importante che abbiano stipendi “normali”, non alti, visto che partono in panchina. Secondo me quelli che abbiamo preso hanno prospettiva di diventare giocatori importanti per il Torino”.
Sul mercato: “Il presidente ha fatto un bel passo avanti. Abbiamo lavorato bene. Noi tre – io, il presidente e il ds – possiamo fare ancora meglio, confrontandoci di più. Il prossimo passo sarà questo, trovare ancora più unità nella scelta dei giocatori e sapere quanto possiamo spendere. Come idee questo mercato è stato giusto, a me è piaciuto molto. Il mercato estivo non era stato un mercato di fiducia, con tanti prestiti all’ultimo giorno. Poi la fiducia uno deve conquistarsela. Non c’era grande sintonia. Ora invece andiamo sulla stessa linea. Abbiamo fatto grandi passi in avanti. Non pensavo che Cairo potesse mettere altri soldi e invece l’ha fatto”.
Juric parla dei singoli
Il tecnico del Torino parla di Pjaca: “Sta bene, ha avuto una piccola roba al ginocchio ma niente di che. È normale che dopo un’operazione al ginocchio può subire qualcosa, come anche Mandragora. Ma Pjaca contiamo di recuperarlo e dovrebbe venire con noi”.
Notizia su Belotti: “Per me è sempre uguale la storia del contratto, quello che ci siamo detti all’inizio. Rientro? Lui ha fatto il suo programma di recupero e se tutto va bene da lunedì prossimo potrebbe allenarsi con la squadra. Vediamo in che condizioni sarà dopo il lungo stop. Ma settimana prossima può allenarsi in gruppo”.
Il nuovo arrivo Pellegri “Se lo prendono a 20 milioni a 16 anni vuol dire che ha grandi qualità. Si deve costruire come uomo. Ha avuto tanti problemi fisici, non è cresciuto come hanno fatto Pobega, Ricci e Pessina che hanno fatto la gavetta. Era quello che voleva fare il Milan, Maldini e Massara difficilmente sbagliano. Deve migliorare tanto a livello fisico, arriva da un infortunio. Bisogna essere cauti e andare piano. Va costruito come uomo, deve trovare felicità nell’allenarsi. Le potenzialità sono enormi, come pensavo. Se troviamo tutte queste componenti può diventare un giocatore importante, quello che pensavamo tutti quando aveva 16 anni”.
Difesa e modulo del Torino
Juric parla della difesa del Torino “Buongiorno ha avuto un problema all’adduttore, oggi vediamo se ha recuperato. Ma dobbiamo stare attenti perché è muscolare. Djidji ha un po’ di problema al pube, ha ricominciato ad allenarsi e spero che riesca a sconfiggere questo problema”.
Pensiero su Bremer “Lui fa un gesto allucinante verso la società. Prolunga di un anno perché ha grandi ambizioni personali, ma permette alla società di essere serena. Non ha messo pressione, una cosa che vediamo spesso. È un gesto fantastico. Dall’altra parte un mio obiettivo è arrivare a far firmare uno come Bremer per cinque anni, dicendo ‘resto qui’. Quando uno come lui fa un gesto così vuol dire che siamo sulla strada giusta, lui è esemplare. Le mie idee possono esaltare i giocatori, ma se i giocatori non ce l’hanno dentro le mie idee valgono zero. Vanno di pari passo”.
Sul modulo di gioco “Cambiare modulo con Ricci? No. Il modulo non è in discussione. È una crescita in tutto, Mandragora è migliorato nelle linee di passaggio. Poi a Verona avevamo un centrocampista in più che giocava alto, come Pessina o Barak. Possiamo fare magari che Pobega diventa trequartista, giocherebbero tre centrocampisti puri ma il modo di giocare resta quello. Non vedo il play. Non voglio cambiare tutto, le cose vanno bene. Se poi le cose vanno male cerchi altre soluzioni”.