Dopo la premiazione della Premier Giorgia Meloni a New York ad opera di Elon Musk, ecco il commento di Marco Travaglio in tv.
Ha destato grande interesse la cerimonia di attribuzione dei Global Citizen Awards durante la quale la Premier Giorgia Meloni ha ricevuto il premio da parte di Elon Musk. Un “feeling” su spazio, internet e non solo che ha generato non pochi commenti. L’ultimo è arrivato da parte di Marco Travaglio nel corso della trasmissione di La7 ‘Otto e mezzo’ con Lilli Gruber.
Travaglio commenta il rapporto Meloni-Musk
Stuzzicato dalla padrona di casa a ‘Otto e mezzo’, Lilli Gruber, sui rapporti della Meloni con Biden, Ursula von der Leyen e Musk, Travaglio ha detto la sua su quello che, secondo lui, in realtà è strano o ambiguo tra tutti i feeling dellla Premier accennati dalla conduttrice. “Trovo molto più strano il rapporto con Ursula o Biden, è una politica di destra e quindi si trova meglio con quelli di destra”, le sue parole. “In America c’è una destra e un centrosinistra rappresentate da Trump e Kamala Harris ed è ovvio che la Meloni abbia più simpatie per Trump. Un Paese pulce come l’Italia non può certamente ignorare il presidente degli Stati Uniti ma io non trovo niente di strano che la Meloni si accompagni a Musk”.
“Chi è più pericoloso”
In questo senso, Travaglio ha proseguito nel suo discorso sottolineando come ci sarebbe una persona ben più “pericolosa” di Musk: “Elon Musk non è mica un criminale internazionale. Lui è un grande imprenditore, ha delle idee strane e dei comportamenti strani, altri meno. Io lo trovo pericoloso come un po’ tutti i padroni dei social media. Anzi, io credo che sia un po’ più pericoloso di lui Mark Zuckerberg, che ha confessato davanti al Parlamento di aver censurato scientemente per anni notizie sgradite a Biden, soltanto che stando nel campo democratico è considerato un buono”, ha detto in riferimento alle ammissioni del numero uno di Facebook e Meta. E ancora: “Se Musk si fosse schierato con la Harris come quelle canaglie di Dick Chaney e sua figlia, le anime nere delle guerre di sterminio in Afghanista e in Iraq, nessuno lo toccherebbe”, ha concluso il diretto de Il Fatto Quotidiano.