Trump, Giletti e la libera informazione
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Trump, Giletti e la libera informazione

Massimo Giletti

Da LA7 a Fox News: il rapporto tra i media e i rispettivi editori alimenta discussioni che vanno oltre l’oceano

Un accordo da 787,5 milioni di dollari ha chiuso la vertenza legale tra la Fox e Dominion, organizzatore privato delle elezioni americane, che aveva citato il network di Rupert Murdoch. Dando ampio spazio alle balle di Donald Trump sugli inesistenti brogli elettorali del 2020, Fox avrebbe causato danni ultra miliardari a Dominion, che sostenendo questa tesi ha presentato denuncia.

Trump e Pence
Trump e Pence

Che Fox avesse diffuso notizie false era già stato acclarato dal giudice, ma l’esito del processo non era comunque scontato. Secondo la legge americana, infatti, non basta che ci sia diffamazione: se il diffamato è una figura pubblica, va dimostrata la sussistenza della “actual malice”, ovvero la consapevolezza di creare un danno intenzionale attraverso la pubblicazione di informazioni certamente fasulle.

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Questo discrimine serve per bilanciare la tutela della reputazione con quella della libertà di informazione e, proprio per questo, arrivare a sentenza avrebbe rappresentato un precedente pericoloso, in qualunque caso. Meglio per tutti, quindi, che si sia trovato un accordo già nella prima seduta. Anche per Murdoch, che comunque ha dovuto ammettere le sue colpe.

Urbano Cairo
Urbano Cairo

In Italia non esiste nulla del genere, sul piano giuridico, e forse varrebbe la pena di pensarci, visto il dilagare delle querele temerarie per intimidire i giornalisti. Sul piano del dibattito, tiene banco la vicenda di “Non è l’Arena”: l’improvvisa decisione di sospendere il talk di Massimo Giletti ha scatenato le più varie teorie del complotto. Molti parlano dell’imminenza di rivelazioni sui presunti rapporti tra Silvio Berlusconi e i fratelli Graviano, ai quali è storicamente legato Salvatore Baiardo. Viste le ottime relazioni personali tra Urbano Cairo e il suo ex datore di lavoro in Fininvest, questa versione è stata accreditata da vari giornali.

Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi

Se così davvero fosse, non sarebbe uno scandalo. Prima di giudicare, bisogna accertare bene i fatti: un conto è occultare notizie sgradite a un amico (cosa evidentemente disdicevole), ma ben altra cosa è impedire la diffusione di notizie diffamatorie. E’ quindi necessario entrare nel merito della vicenda: se i racconti di Baiardo (e più in generale gli elementi raccolti dalla redazione) non fossero pienamente documentati, bloccarne la messa in onda sarebbe anche comprensibile, visto che l’editore risponde civilmente e penalmente di eventuali reati compiuti attraverso i suoi media. Certo, non è obbligatorio che lo stop a uno specifico contenuto comporti la sospensione anticipata del programma, ma bisogna tenere in considerazione anche come certe decisioni impattano sui rapporti personali: quelli tra Cairo con Giletti, evidentemente, sono stati complicati dalle voci sul ritorno del conduttore in Rai e, sostengono alcuni, anche dai conti di “Non è l’Arena”, che non sarebbero rosei.

Anche i tempi della decisione fanno discutere. La questione-Berlusconi è molto spinosa, ma diverse perplessità sulle esternazioni di Baiardo erano palpabili ormai da tempo. Se la sospensione fosse stata decisa prima, probabilmente avrebbe destato meno scalpore. Infatti non solo i critici televisivi, ma anche i giudici sono rimasti colpiti dal fatto che LA7 ospitasse interventi che lo stesso Giletti aveva giudicato ambigui. Speriamo, ovviamente, che gli interrogatori dei diretti interessati abbiano chiarito le idee alla magistratura.

Le nostre, invece, non possono ancora esserlo, anche perché Cairo non ha dato spiegazioni della sua decisione. Persino il silenzio di Corrado Formigli, che pure si è occupato di libertà di stampa nell’ultima puntata di “Piazzapulita”, ha prestato il fianco a numerose critiche.

Enrico Mentana
Enrico Mentana

Per questo cresce l’attesa nei confronti dello speciale annunciato per domenica sera da Enrico Mentana, prestigioso portabandiera della rete che ha proprio nell’informazione il suo fiore all’occhiello. Quella sul caso-Giletti non sarà una delle sue famose “maratone”, ma la fatica potrebbe essere la medesima, vista la posta in gioco. Non è ancora chiaro se alla trasmissione parteciperà o meno lo stesso Giletti, tuttora “a disposizione” di LA7, ma proprio questo potrebbe fare la differenza: autocertificarsi come editore che garantisce la libertà dei giornalisti, con il diretto interessato che non può dire la propria, rischia di essere controproducente per Cairo.

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ultimo aggiornamento: 7 Settembre 2023 17:32

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