Le ultime parole di Marco Vannini nel giorno della sua morte: “Ti prego, basta”.
ROMA – Una perizia realizzata da una squadra di esperti statunitensi è riuscita ad isolare le ultime parole di Marco Vannini prima della morte. “Ti prego, basta“, questa la frase del ragazzo 20enne che subito dopo avrebbe richiesto il telefono.
I tecnici sono riusciti ad identificare anche la voce della fidanzata di Martina (sembra dire basta su) e quella di Maria Pezzillo che dice al giovane che il cellulare di trova giù. Una prova importante in vista del processo bis che inizierà il prossimo 8 luglio.
Il processo bis
L’8 luglio è fissata l’udienza inaugurale per il processo d’Appello bis sulla morte di Marco Vannini. La prima sentenza, che vedeva condannato a cinque anni Antonio Ciontoli per omicidio colposo, è stata annullata dalla Cassazione.
La nuova prova potrebbe essere portata in aula nelle prossime settimane con la famiglia del 20enne romano che continua a chiedere giustizia per la morte del ragazzo, avvenuta il 17 maggio 2015 a Ladispoli per un colpo di pistola molto probabilmente esploso dal padre della fidanzata di Marco. Il processo è pronto a ricominciare con i giudici che dovranno rivalutare attentamente la posizioni delle persone coinvolte in questa vicenda.
La vicenda
Erano le 23 del 17 maggio 2015 quando Marco Vannini veniva colpito da un colpo di pistola mentre si trovava a casa della fidanzata. I genitori di lei, e la stessa Martina, hanno ritardato a chiamare i soccorsi.
Durante le diverse telefonate al 118 si sentono delle voci in lontananza “di una persona che si lamenta”. E lo studio degli esperti americani, secondo quanto scrive il Corriere della Sera, avrebbe permesso di identificare la persona. Si tratterebbe proprio di Marco che prima chiede di fermarsi molto probabilmente al padre di Martina e poi il cellulare. Le indagini sulla vicenda proseguono e nelle prossime settimane ci potrebbero essere importanti novità.