Due scialpinisti sono morti dopo essere stati travolti da una valanga sul Gran Zebrù. Una terza persona è rimasta lievemente ferita.
ROMA – Due scialpinisti sono stati travolti e uccisi da una valanga sul Gran Zebrù. L’allarme ai soccorritori è stato lanciato intorno a mezzogiorno di mercoledì 19 maggio 2021. Immediato l’intervento del soccorso alpino, ma per la coppia non c’era più niente da fare.
Una terza persona è rimasta ferita e trasportata in ospedale a Bergamo per tutte le cure del caso. Le sue condizioni, però, non preoccupano e nelle prossime ore potrebbe essere ascoltato dagli inquirenti per provare a ricostruire meglio quanto successo sulla montagna del gruppo Ortles-Cevedale.
Valanga sul Gran Zerbù, due morti
La tragedia è avvenuta nella tarda mattinata di mercoledì 19 maggio. Secondo quanto riportato dall’Ansa, il gruppo composto da quattro alpinisti stava scalando il Gran Zebrù lungo la via normale. A quota 3.500 metri, però, sono stati sorpresi dalla valanga.
La frana ha investito due della cordata mentre un terzo è stato solamente sfiorato e ferito lievemente. Immediata la chiamata ai soccorsi. Il personale, però, non ha potuto fare altro che constatare il decesso delle persone travolte dalla valanga. Le condizioni della terza persona coinvolta in questa tragedia non sono gravi e nelle prossime ore potrebbe essere dimesso e tornare a casa.
Il rischio valanghe in Italia
Un maggio ‘pazzo’ che aumenta il rischio valanghe in Italia. Nei giorni scorsi, infatti, è stato registrato un abbassamento delle temperature e, di conseguenza, sono avvenute delle nevicate ad alta quota. Questo ha portato ad una possibilità maggiore di episodi simili a quelli avvenuti sul Gran Zebù.
Da parte degli esperti l’invito alla massima prudenza a tutti gli alpinisti che in questo periodo proveranno a trascorrere qualche giorno in montagna. La speranza è quella di riuscire ad evitare altre tragedie simili con un bilancio che rischia di essere più grave di quello dello scorso anno.