Covid, la variante Delta Plus è arrivata in Italia: cos’è, come e a che velocità si diffonde e quali sono i sintomi.
Individuata in Gran Bretagna, AY.4.2, meglio conosciuta come la variante Delta Plus del Covid, è arrivata anche in Italia. Si tratta di una mutazione monitorata con particolare attenzione dagli esperti, che ovviamente guardano proprio al Regno Unito per capire gli effetti della diffusione di questa nuova forma della variante Delta del Covid.
Cos’è la variante Delta Plus
Si tratta di una mutazione della variante Delta del Covid. In base ai primi dati a disposizione è possibile affermare che si diffonde più rapidamente della variante Delta standard ma non siamo di fronte ad una contagiosità allarmante. Il virus circola ma non sembra poter dare vita ad una nuova ondata di contagi.
Il secondo tema è quello della resistenza ai vaccini. Al momento non sembra che la nuova mutazione sia in grado di resistere ai vaccini, che quindi sarebbero efficaci anche contro questa nuova mutazione.
I sintomi
Anche per quanto riguarda la sintomatologia i dati a disposizione sono limitati. Sembra che la principale differenza sia legata al fatto che la variante Delta Plus, rispetto alla forma tradizionale della variante Delta, colpisca soprattutto le vie aeree superiori, quindi naso e bocca. La variante Delta tradizionale invece sembra attaccare principalmente i polmoni.
Per il resto la sintomatologia è quella che ormai abbiamo imparato a conoscere nel corso di questi mesi. I sintomi più comuni restano la febbre e la tosse. Con la variante Delta del Covid invece sono decisamente più rari i casi di perdita del gusto e dell’olfatto, due sintomi caratteristici della prima forma del nuovo coronavirus.
I sintomi gravi restano difficoltà respiratoria, dolore nella zona del petto e difficoltà motorie.
La diffusione della nuova mutazione della variante Delta del Covid in Gran Bretagna: è pericolosa?
La premessa è che l’analisi della situazione epidemiologica in Gran Bretagna potrebbe non essere così semplice. Nel Regno Unito i contagi stanno aumentando in maniera considerevole e il Ministero della Salute ha fatto sapere che in inverno si potrebbe arrivare a 100.000 nuovi casi giornalieri. Previsione che ha spinto gli esperti a chiedere a Boris Johnson la reintroduzione delle restrizioni. Ipotesi al momento non contemplata dal premier.
Ma l’aumento dei casi dipende dalla diffusione della nuova mutazione della variante Delta del Covid? Al momento non c’è una risposta scientificamente provata alla domanda ma ci sono valide ipotesi scientifiche. Sicuramente la nuova mutazione si sta diffondendo ma non in maniera allarmante. La sensazione è che i contagi in GB siano aumentati più per l’assenza di restrizioni che per la presenza della nuova variante del Covid.
Non bisogna infatti dimenticare che in Gran Bretagna sono state rimosse tutte le restrizioni contro la diffusione del coronavirus. Questo dopo aver vaccinato la quasi totalità della popolazione vaccinabile.
La lezione inglese insegna due cose. Il virus non sparisce con i vaccini e i vaccini sono efficaci. Nonostante l’aumento dei casi, non si registra (per il momento) un’impennata in termini di ricoveri e decessi. E sono proprio i ricoveri e i decessi che stanno convincendo Johnson a non reintrodurre restrizioni. Se il sistema sanitario non è sotto pressione e se non c’è un’ondata di decessi, chiudere non serve. Almeno questo è il riassunto di un discorso sicuramente più articolato.
Covid, la variante in Italia
Nella seconda metà del mese di ottobre sappiamo che la nuova variante si è diffusa anche fuori dal Regno Unito ed è arrivata anche in Italia. Al momento i casi registrati sono pochi e la situazione non desta particolari preoccupazioni. Si procede con il tracciamento dei casi dei soggetti contagiati con questa nuova mutazione del virus per limitarne la diffusione sul territorio nazionale.