Vaticano, otto anni e 11 mesi per l’ex presidente dello Ior Antonio Caloia. L’accusa è di appropriazione indebita aggravata.
CITTA’ DEL VATICANO – Condannato a otto anni e 11 mesi l’ex presidente dello Ior Antonio Caloia nel processo di appropriazione indebita aggravata. La sentenza, pronunciata il 21 gennaio, ha visto una pena identica per Gabriele Liuzzo, mentre 5 anni e due mesi a Lamberto Liuzzo. I tre sono stati interdetti anche dai pubblici uffici.
Nelle prossime settimane saranno pubblicate le motivazioni di questa decisione. Non si esclude un ricorso in secondo grado, ma le decisioni saranno prese solamente dopo le spiegazioni dei giudici.
Un processo storico
Quello che si è concluso è un processo storico. La prima udienza è andata in scena il 9 maggio 2018 e il lungo percorso giudiziario si è concluso quasi tre anni dopo.
Si è trattato di un primo processo per reati simili e istituito e celebrato al Vaticano. La Santa Sede per la prima volta ha dato il via libera ai microfoni all’interno delle aule. La vicenda, però, potrebbe non essere conclusa con questa sentenza. Non si esclude un ricorso contro la condanna a 8 anni all’ex presidente dello Ior.
La vicenda
La vicenda risale a diversi anni fa. In particolare, i tre imputati erano accusati di sottrazione e approvazione indebita di 57 milioni di euro. Soldi che, secondo l’accusa, sarebbero arrivati da una cessione del 71% del patrimonio immobiliare degli Ior.
L’indagine è scattata nel 2014 e il 27 ottobre dello stesso anno sono stati sequestrati i conti dei tre indagati. Concluso il fascicolo, è iniziato il lungo processo che si è concluso con la condanna dell’ex presidente dello Ior e degli altri indagati. Un processo unico per il Vaticano. Mai erano stati contestati reati simili. Una vicenda che, come detto, potrebbe avere un secondo appuntamento in Appello. Molto dipenderà dalle motivazioni che saranno pubblicate nelle prossime settimane.