Allerta a Venezia, dove nella notte sono state innalzate le barriere del Mose. Ieri c’è stata una marea di 138 centimetri che ha sommerso.
VENEZIA – Venezia è ancora sotto pressione a causa del maltempo. Le abbondanti precipitazioni del 7 e dell’8 dicembre hanno fatto finire sott’acqua buona parte della città. Il Mose è stato attivato solo nella notte tra l’8 e il 9 dicembre, quando buona parte della città aveva già dovuto fare i conti con gli allagamenti.
Effettivamente il Mose non era entrato in funzione nelle ore precedenti a causa di previsioni errate. Si prevedeva una marea più bassa di quella che effettivamente sarebbe stata registrata.
Mose in azione a Venezia
Nella notte tra l’8 e il 9 dicembre, intorno alle tre, sono iniziate le operazioni di innalzamento delle paratoie del Mose, in vista della massima di marea prevista di 125-130 centimetri per la mattina del 9 dicembre.
Alta marea, città in parte allagata
Nella giornata di martedì, Venezia è finita appunto sott’acqua. A causa di un rapido peggioramento delle condizioni meteorologiche, segnato da forti venti di scirocco e il mare non in grado di ricevere la spinta della laguna per lo scarico a valle dei fiumi ingrossati dalla pioggia, la città lagunare è finita sotto di 138 centimetri. Da una previsione di 125 centimetri si è arrivati nel pomeriggio a un livello eccezionale superiore di 13 centimetri ai calcoli dei tecnici. E così il Mose non è stato attivato in tempo, mettendo sotto scacco buona parte dei quartieri veneziani.
Ovviamente sotto accusa ci è finita la catena di comando e di controllo, che dovrà rendere conto dell’errore di valutazione.