Papa Francesco è partito da Roma alle prime luci del 12 settembre ed è arrivato a Budapest: il trentaquattresimo Viaggio Apostolico internazionale del pontefice prosegue in Slovacchia.
Ancora in ripresa dal recente intervento chirurgico, Papa Francesco è partito per il trentaquattresimo viaggio internazionale apostolico che lo porterà a Budapest e in Slovacchia.
Nel giorno della partenza da Roma, il Papa ha inviato un messaggio al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Nel momento in cui mi accingo a partire per Budapest in occasione della Giornata conclusiva del Congresso eucaristico internazionale, diretto poi in Slovacchia per incontrare i fratelli nella fede e gli altri abitanti di quella nazione, mi è gradito rivolgere a Lei signor Presidente e all’intero popolo italiano il mio cordiale pensiero che accompagno con sinceri auspici di serenità e di generoso impegno per il bene comune“.
Il viaggio apostolico di Papa Francesco a Budapest e in Slovacchia: il primo giorno
Papa Francesco ha lasciato Casa Santa Marta alle prime ore del 12 settembre e alle 6.00 è partito alla volta di Budapest. Il Pontefice è atterrato alle ore 7.43 circa.
Come di consueto, Papa Francesco durante il viaggio ha rivolto un saluto ai giornalisti al seguito: “Buongiorno a voi. Grazie per la compagnia. Questo volo ha un po’ il gusto del congedo, perché ci lascia il Maestro delle cerimonie: è l’ultimo viaggio, perché è diventato vescovo. Poi ci lascia “il dittatore di turno” [si volta e guarda sorridendo Mons. Datonou]. È bravo… anche lui è stato nominato vescovo e lascia il posto a un Monsignore, Giorgio si chiama, indiano: sempre sorride, sempre. Sarà “un dittatore con il sorriso”! Ci lascia l’Alitalia… Tanti congedi, ma riprendiamo i viaggi e questa è una cosa molto importante, perché andremo a portare la parola e il saluto a tanta gente“, ha dichiarato il Papa come riferito dalla Sala Stampa vaticana.
A Budapest il Papa ha preso parte alla conclusione del cinquantaduesimo Congresso Eucaristico internazionale. Il viaggio apostolico di Papa Francesco prosegue in Slovacchia.
Alle 9.15 circa il primo impegno con l’incontro con i Vescovi della Conferenza Episcopale Ungherese. Al termine dell’incontro il Papa pronuncia il suo discorso e incontra i Rappresentanti del Consiglio Ecumenico delle Chiese e alcune comunità Ebraiche dell’Ungheria.
Uno degli appuntamenti più attesi della prima giornata era l’appuntamento con Viktor Orban. Un appuntamento formale ma non privato che si tiene nel Museo delle Belle Arti, dove il pontefice ha incontrato anche il presidente della Repubblica Janos Ader.
Papa Francesco: “La minaccia dell’antisemitismo ancora serpeggia in Europa”
Durante l’incontro con il Consiglio ecumenico delle Chiesa e le Comunità ebraiche presenti nel paese magiaro il Pontefice, riportato da La Repubblica, ha ricordato che “l’antisemitismo è ancora presente in Europa e questa miccia va spenta […]. Ogni volta che c’è stata la tentazione di assorbire l’altro si è sempre distrutto […]. Per questo motivo dobbiamo vigilare a fare che questo non accada più […]“.
Il Papa in Slovacchia
Conclusa la visita a Budapest, Papa Francesco è arrivato in Slovacchia. Il Pontefice resterà fino alla giornata di mercoledì 15 settembre.
“Il dono di Dio sia presente sulle tavole di ciascuno perché, mentre ancora non siamo in grado di condividere la stessa mensa eucaristica, possiamo ospitare insieme Gesù servendolo nei poveri e sarà un segno più evocativo di molte parole che aiuterà la società civile a comprendere, specialmente in questo periodo sofferto, che solo stando dalla parte dei più deboli usciremo davvero tutti insieme dalla pandemia“, ha dichiarato Bergoglio.
Nell’incontro con i vescovi, come riportato dall’Ansa, il Pontefice ha ribadito la necessità di “omelia massimo di 10 minuti altrimenti il fedele si perde“. Successivamente Bergoglio ha avuto un colloquio con la comunità ebraica e ricordato come “chi distrugge un uomo distrugge il mondo intero, e chi salva un solo uomo salva il mondo intero […]. Il mondo ha bisogno di porte aperte […]“.