Il “famoso” insulto a Giorgia Meloni e quella parola, “str**za”, decisamente contestata. Vincenzo De Luca svela cosa c’è dietro.
Ha fatto tanto discutere il “famoso” insulto che Vincenzo De Luca si era lasciato scappare, in un momento non ufficiale, verso la Premier Giorgia Meloni che, dal canto suo, in risposta si era vendicata dando vita ad un siparietto molto particolare. In queste ore, il Presidente della Regione Campania, parlando al Corriere della Sera, ha voluto spiegare la sua posizione mettendo in evidenza cosa sia accaduto in quei momenti in cui, appunto, si è superato un certo limite.
Vincenzo De Luca, l’insulto alla Meloni: come è andata
Nel corso dell’intervista al Corriere, De Luca ha spiegato in primis di non aver insultato pubblicamente la Meloni: “Quando mai pubblicamente! Cinquemila persone e 550 sindaci salgono a protestare a Roma contro l’autonomia differenziata e per lo sblocco dei fondi bloccati, chiedono per ore d’esser ricevuti, sono circondati da agenti in tenuta antisommossa come dei briganti, vanno a Palazzo Chigi e lo trovano sbarrato. E mentre siamo lì la Meloni manda a dire, razzista: ‘Vadano a lavorare!’. Ma vacci tu a lavorare”, ha detto.
E proseguendo con la sua versione dei fatti e motivando come mai gli sia sfuggito tale insulto: “Stavo parlando con Francesco Verderami mica in piazza, su un divano della Camera. E uno si avvicina col cellulare acceso a penzoloni per non farsi vedere. Vorrei vedere Giorgia se fosse intercettata mentre sbotta in un colloquio privato dopo essere stata provocata come me!”.
Un passo indietro
Al netto di quello è poi stato il proseguimento della vicenda, il Presidente della Regione Campania sa bene di aver sbagliato e che poteva risparmiarsi tali parole: “E che non lo so? Ma dopo ore di tensione, spintoni, porte sbarrate… In un contesto privato… Cosa feci io quando uscirono i fuori onda di Giambruno? Espressi alla Meloni la mia solidarietà. È lei che mi ha dedicato tanti momenti polemici che a un certo punto ho pensato che avesse sentimenti inconfessati nei miei confronti […]”, ha detto facendo, in un certo senso, un passo indietro.