Feltri, la sindaca "creata" dall'IA: la stoccata a Sala e Gualtieri
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Feltri, la sindaca “creata” dall’intelligenza artificiale: la stoccata a Sala e Gualtieri

Vittorio Feltri seduto

Vittorio Feltri provoca: una sindaca “creata” dall’intelligenza artificiale sarebbe meglio di Beppe Sala e Roberto Gualtieri.

Vittorio Feltri torna a far parlare di sé con un editoriale pubblicato su Il Tempo, dove racconta – non di Totti a Mosca – ma di Anna Luce D’Amico, un candidato sindaco donna “creato” dall’intelligenza artificiale per governare Taranto. Il giornalista, con il suo stile “pungente”, mette a confronto questa figura con i sindaci reali di Milano e Roma, Beppe Sala e Roberto Gualtieri.

Vittorio Feltri

Il sindaco “creato” con l’intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale ci seppellirà tutti, anzi ci trasformerà in deficienti universali“, esordisce Vittorio Feltri, esprimendo la sua convinzione che la tecnologia finirà per superare l’uomo in ogni ambito. A dargli lo spunto per questa riflessione è la storia di Anna Luce D’Amico, una candidata sindaca immaginaria “prodotta” dall’IA per Taranto.

La sindaca IA è descritta come una donna forte e determinata: “È castana, porta i capelli legati sulla nuca alla maniera di certe signore del sud restie agli artifizi e ai ritocchi di stagione. Ha il guizzo negli occhi e un’espressione di chi ne ha viste tante. Fili intricati, elaborazioni sofisticate e un’iperbole matematica le scorrono nelle vene. Cazzuta. Tostissima“.

L’accusa di Feltri ai sindaci Sala e Gualtieri

L’editoriale di Vittorio Feltri si trasforma presto in un duro attacco alla classe politica italiana, rappresentata in questo caso da Beppe Sala e Roberto Gualtieri. “Se non avessi visto i sindaci di mezza Italia assiepati sul palco di Roma sabato scorso a vaneggiare di Europa e qualunquismi vari, anziché dei problemi delle loro città, non starei qui a disquisire di Anna Luce“, afferma il giornalista, criticando l’atteggiamento distante e superficiale dei due primi cittadini.

Beppe Sala viene descritto come un “maestrino” che si perde in discorsi teorici e social, trascurando problemi concreti come “le buche in strada, le scorribande delle baby gang, la città che crolla sotto i colpi delle inchieste dell’urbanistica (…)”. Non manca una stoccata alla decisione di salvare il centro sociale Leoncavallo, ignorando invece il progetto Salva-Milano.

Di Roberto Gualtieri, il giornalista traccia un ritratto altrettanto deludente, raffigurandolo “seduto sulle panchine di Roma a strimpellare con la chitarra come un cantautorino qualunque“. Il giornalista critica la spesa pubblica destinata alla manifestazione di piazza dedicata all’Europa, definendola “una follia” e accusando il sindaco di essere lontano dalle reali esigenze dei cittadini romani.

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ultimo aggiornamento: 22 Marzo 2025 13:12

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