Il macellaio di Legnaro, Walter Onichini non riceve la grazia da Sergio Mattarella dopo aver sparato a un ladro in difesa della sua casa.
Walter Onichini, il macellaio di Legnaro, ha atteso invano la grazia presidenziale, nonostante il sostegno popolare e la complessità della sua situazione, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deciso di non concedere la grazia.
La notte fatidica
Dieci anni fa, nella tranquilla località di Legnaro, Walter Onichini si trovò faccia a faccia con un ladro nella sua abitazione. In un impulso di difesa, sparò al malintenzionato, un gesto che avrebbe cambiato per sempre la sua vita. Accusato di tentato omicidio, Onichini fu condannato a quattro anni di carcere. Questo episodio sollevò molte domande sulla legittima difesa e sul diritto di proteggere la propria casa e i propri cari.
La richiesta di grazia
La domanda di grazia, presentata dall’allora moglie di Onichini attraverso l’avvocato Ernesto De Toni, rimase in sospeso per mesi. Nonostante la lunga attesa e le speranze riposte nella clemenza presidenziale, la risposta è stata negativa da parte di Mattarella. Onichini, dopo aver scontato 19 mesi di reclusione, è tornato a casa, ma con restrizioni: l’affidamento in prova ai servizi sociali gli permette di lavorare nella macelleria della sorella Chiara a Camponogara, ma con l’obbligo di restare in casa dalle 22 alle 6 e di non uscire dal Veneto.
La vicenda ha suscitato reazioni contrastanti nella comunità. Mentre alcuni vedono Onichini come una vittima delle circostanze, costretto a difendere la sua casa, altri ritengono che avrebbe dovuto affrontare le conseguenze legali delle sue azioni. La questione della legittima difesa in Italia rimane un argomento di dibattito, con molti che chiedono una maggiore chiarezza legislativa.
La vicenda di Walter Onichini solleva interrogativi sulla giustizia e sulla difesa personale. Mentre Onichini cerca di ricostruire la sua vita, la comunità rimane divisa sulla decisione presidenziale.