Il settimanale britannico paragona il caos della politica britannica a quello italiano con una copertina che raffigura Liz Truss in veste romana.
La copertina dell’Economist di questa settimana rappresenta la premier Liz Truss con l’elmo romano e una forchetta di spaghetti in mano e nell’altra uno scudo a forma di pizza. Il settimanale titola “Welcome to Britaly”. Un chiaro paragone della situazione politica ed economica britannica a quella italiana. Una fama decennale che vede l’Italia sempre presa come esempio negativo per la poca affidabilità e stabilità politica ed economica.
La situazione nel Regno Unito è precipitata e ha costretto Liz Truss a dimettersi dal ruolo di premier a Downing Street. Dopo 44 giorni di governo la premier britannica ha deciso di rassegnare le dimissioni e cedere il passo dopo il fallimento della sua politica economica. Nel periodo più breve per un premier Liz Truss ha dovuto sacrificare due ministri. Il primo è stato il cancelliere dello scacchiere Kwasi Kwarteng, responsabile insieme a lei, delle riforme ultraliberiste che hanno provocato il crollo della sterlina. Suella Braverman, ministro dell’interno.
La Gran Bretagna è sempre più simile all’Italia
The comparison to Italy is inescapable. Britain is hobbled by political instability, low growth and subordination to the bond markets. Welcome to Britaly https://t.co/4uoOyvV5zx pic.twitter.com/48AYCr0yKW
— The Economist (@TheEconomist) October 19, 2022
La ministra era molto rigida in materia di immigrazione. Al suo posto era stato scelto Grant Shapps, uno dei più critici di questo governo a guida Truss e che aveva sostenuto il suo oppositore. Dopo varie lettere di sfiducia però nulla è bastato per salvare il governo di Liz Truss che guiderà il partito fino a quando non verrà scelto un suo successore.
La politica della Gran Bretagna è sempre più in preda al caos, la parola che meglio descrive il periodo che sta vivendo il paese lontano dai suoi migliori periodi. La parola più utilizzata dai quotidiani britannici è infatti “caos” un caos che prima veniva solo guardato con occhi giudicanti dall’alto della loro superiorità verso paesi che hanno fatto del caos la norma, proprio come l’Italia. Dalla Brexit in poi però non è più così lontano questo concetto nemmeno per la politica britannica. La Gran Bretagna diventa sempre più simile all’Italia, basti pensare che dall’anno del referendum sulla Brexit, il 2016, si sono susseguiti quattro premier Cameron, May, Johnson, Truss e ancor di più i ministri dell’Economia.