Pato: 150 partite, 63 gol e una storia terminata davvero troppo in fretta.
Sono passati dieci anni da quel 3 agosto 2007, giorno in cui sbarcò a Milano il più grande talento sul mercato dell’epoca. Pagato 22 milioni dall’International, il Milan riuscì a battere in corsa la concorrenza di Real Madrid, Chelsea e Manchester United. Vengono i brividi a chiunque a ripensare ad Alexandre Pato e a quello che sarebbe potuto essere ma purtroppo non è stato. Giocatore velocissimo, tecnico e molto agile dotato di una potenza e dribbling in grado di narcotizzare i migliori centrali di tutta Europa. Si parlava bene di lui al suo arrivo, ma davvero in pochi realmente ne avevano intuito il potenziale. Il Milan dovette aspettare gennaio per la presentazione ufficiale, poiché la giovane promessa era ancora minorenne. Attesa ripagata dall’esordio contro il Napoli il 13 gennaio 2008. La partita finì 5-2 per i rossoneri e Pato segnò l’ultimo gol. Controllo a seguire e via di corsa verso la porta dei partenopei, schiacciando la palla sotto le gambe di Iezzo, rimasto sorpreso dalla giocata. Un cuore alla telecamera per la fidanzata, poi futura moglie Stephany Brito, e qualche lacrima versata sotto la curva che acclamava a gran voce il suo nome.
Un campione spesso fermo ai box…
Sembrava l’inizio di una storia infinita, fatta di gloria e successi ma sfortunatamente il copione non fu quello sperato. Tanti, troppi, i continui infortuni ai danni dell’attaccante, sempre costretto a vedere i compagni dalla tribuna o sul divano con il ghiaccio e le bende su quei muscoli tanto potenti quanto fragili. Le stagioni trascorrevano e il “papero” non riusciva più a mostrare i capolavori di inizio carriera. Così nel 2013, dopo 150 partite e 63 gol si concluse l’esperienza di Pato con la maglia rossonera, che passò al Corinthians a titolo definitivo. Poi le esperienze al San Paolo, Chelsea e Villarreal. Il cartellino ora è di proprietà cinese, il Tianjin lo ha fortemente voluto e corteggiato. Una trama commuovente, ma rimangono i rimpianti per un finale non del tutto entusiasmante…