Il Milan di Ancelotti affronta il Chievo il 16 novembre 2008. I rossoneri sono incerottati ma riescono a vincere di rigore e a rimanere in scia all’Inter.
Nell’estate del 2008 il Milan che è salito sul tetto del mondo nella stagione precedente piazza il colpo di mercato Ronaldinho: l’asso brasiliano lascia il Barcellona e approda in rossonero, dove trova una eccezionale colonia verdeoro, a cominciare da Kakà e Pato.
Partenza choc
Eppure, nonostante le aspettative, il campionato del Milan inizia con due sconfitte tra Bologna e Genoa. Un doppio ko clamoroso ma con tre vittorie consecutive (ultima delle quali contro l’Inter di Mourinho) rimettono in scia i rossoneri.
A caccia dei nerazzurri
Dopo il beffardo pareggio subito a Lecce in pieno recupero, il Milan ha la possibilità di ritornare alla vittoria il 16 novembre 2008, affrontando in casa il Chievo. Ancelotti è alle prese però con una serie di indisponibilità, da Pirlo a Maldini, da Ambrosini a Borriello, fino a Antonini e Zambrotta. Queste le formazioni in campo a San Siro:
MILAN: Abbiati, Bonera, Favalli, Kaladze, Jankulovski, Flamini, Gattuso, Seedorf I, Kakà, Ronaldinho, Inzaghi.
CHIEVO: Sorrentino, Malagò, Mandelli, Yepes, Mantovani, Pinzi, Bentivoglio, Marcolini, Langella, Luciano, Pellissier.
Gara tosta
Fin dalle prime battute, gli uomini di Di Carlo vendono cara la pelle e non disdegnano le sortite in avanti. Il Milan non gira come dovrebbe e, per fortuna, trovano la chiave per aprire il match per fallo di Bentivoglio su Kakà: l’arbitro assegna il rigore anche se il replay lascia qualche dubbio circa il fatto che il contatto possa essere avvenuto fuori area. Il brasiliano va dagli 11 metri e trasforma.
Tre punti senza brillare
La velocità di Langella e Pellissier mette comunque in apprensione la difesa rossonera. A inizio ripresa Ronaldinho calcia un destro tagliente su cui Sorrentino risponde da campione. Poi è Abbiati a doversi superare su una sventola di Bentivoglio. Il Milan regge con qualche difficoltà di troppo mentre Ronaldinho prova a regalare magie. Nel finale Jankulovski ha due occasioni ma Sorrentino è insuperabile.
