Il 24 marzo 1996 si gioca Milan-Parma. I rossoneri sono in testa alla classifica ma hanno perso il derby. La prestazione degli uomini di Capello non ammette repliche…
Il Milan di Fabio Capello, dominatore di tre campionati di fila, lascia il passo alla Juventus nel 1995. I rossoneri, guidati ancora dal tecnico di Pieris, puntano a tornare a vincere il Tricolore già nella stagione 1995/96. Per farlo, Berlusconi decide di mettere mano al portafoglio portando a Milanello George Weah e Roberto Baggio, per un attacco stellare. La difesa è sempre di ferro, guidata da capitan Baresi, mentre a centrocampo il duo Albertini-Desailly assicura interdizione e costruzione.
Rossoneri in testa
Come spesso avviene, la formazione di Capello ha una partenza notevole con le vittorie in serie ai danni di Padova, Udinese, Roma e Atalanta. Lo stop di Bari viene presto superato grazie al successo nel match-scudetto contro la Juventus. La marcia dei rossoneri è inarrestabile e arriva così il titolo di inverno. Nel girone di ritorno il Milan regge nello scontro diretto contro i bianconeri ma poi perde il derby. E arriva anche l’eliminazione in Coppa Uefa da parte del Bordeaux.
24 marzo 1996, Milan-Parma
Così, il 24 marzo 1996 ci gioca Milan-Parma, una gara che i rossoneri devono vincere per blindare il 1° posto. La curva contesta gli ultimi risultati. Queste le scelte di formazione di Capello e Scala:
MILAN: Rossi, Tassotti, Maldini, Albertini, F. Galli, Baresi, Donadoni, Desailly, Di Canio, Savicevic, Baggio.
PARMA: Bucci, Benarrivo, Mussi, Minotti, Apolloni, Fernando Couto, Sensini, Crippa, Brambilla, Zola, Melli.
Fantasia e genio
Il tecnico di Pieris, senza prime punte di ruolo, si affida all’estro di Baggio e Savicevic. E proprio il montenegrino inventa per l’ex Pallone d’oro per il vantaggio. Nella ripresa raddoppia Donadoni con un destro sul primo palo. Infine, lo stesso Savicevic chiude i conti con un preciso tocco sinistro.