Offerta da molte compagnie di assicurazione, la scatola nera è un dispositivo in grado di registrare i dati di guida di una vettura garantendo numerosi benefici a chi accetta di installarlo sulla propria auto.
L’aumento delle truffe ai danni delle compagnie di assicurazioni in relazione a sinistri e incidenti ha spinto le agenzie di settore ad adottare misure in grado di scoraggiare i tentativi di raggiro. Una di queste è l’istallazione di un registratore di dati EDR, meglio noto come scatola nera (in inglese: black box).
Si tratta di un dispositivo elettronico satellitare dotato di GPS per la geolocalizzazione in grado di raccogliere una vasta gamma di dati relativi all’utilizzo della vettura: velocità, frenata ed anche la dinamica di un eventuale incidente.
Cos’è e come si installa
La scatola nera auto non rientra nella dotazione obbligatoria per la circolazione dell’auto (ma è possibile che lo diventi nel prossimo futuro); è la compagnia assicurativa che offre al proprio cliente la possibilità di installare il dispositivo a bordo del veicolo. Questi non viene venduto dall’assicurazione ma ceduto in comodato d’uso entro quindi giorni dalla stipula del contratto di assicurazione; la procedura di istallazione è appannaggio della compagnia assicurativa, così come il costo (che non può essere compensato da un aumento del premio assicurativo).
Va ricordato che il dispositivo viene connesso direttamente alla batteria dell’auto. Non risulta invasivo dal punto di vista estetico né strutturale; è grande quanto un pacchetto di sigarette, per tanto non è necessario apportare modifiche sostanziali per poterlo installare. Al suo interno contiene un modulo GPS, un modulo GSM, una connessione CAN-bus, una piattaforma accelerometrica e un bus wireless. Di solito viene alloggiato o nei pressi della batteria o in un longherone del cofano; la procedura viene affidata a figure specializzate poiché, malgrado si tratti di un dispositivo abbastanza sofisticato da ridurre al minimo gli elementi di disturbo, è bene che non venga esposto ad eccessive vibrazioni.
Il timore di alcuni automobilisti è quello per cui il dispositivo acceleri il consumo della carica della batteria. In realtà, è piuttosto difficile quantificare in maniera esatta quale sia il dispendio di energia. Da un lato, il dispositivo è naturalmente attivo quando tutto il sistema elettrico dell’auto è in funzione; di contro, la scatola nera resta il ‘sleep mode’ quando il veicolo è spento. Ciò non vuol dire che il consumo è azzerato del tutto ma si riduce a pochi microampere. Pertanto, se installato correttamente non intacca in maniera sostanziale l’autonomia della batteria.
Scatola nera come funziona la registrazione dei dati
Come detto, il dispositivo black box incamera una vasta gamma di dati che vanno dalla velocità all’accelerazione, fino alle decelerazioni ed alle frenate. Il sistema di rilevazione funziona in ogni tipo di contesto (urbano ed extrurbano) sia in orario diurno che notturno. In aggiunta, vengono registrati gli inserimenti di marcia – così da poter tracciare un profilo dello ‘stile’ di guida – e l’utilizzo dei dispositivi di sicurezza in datazione all’autovettura.
I dati accumulati dal dispositivo vengono inviati, via satellite, ad un database dove contribuiscono a delineare un profilo del guidatore che la compagnia può utilizzare per delineare un profilo assicurativo ad hoc. In altre parole, fissare un premio ‘su misura’ per ciascun tipo di cliente in base ai riscontri ottenuti con la scatola nera. Come vedremo di seguito, questo può risultare in un vantaggio per il consumatore.
Pro e contro della scatola nera in auto
Come per altri dispositivi ‘opzionali’, anche per la scatola nera vantaggi e svantaggi sono un aspetto tenuto in gran conto dai potenziali fruitori. Il maggiore dei benefici è senz’altro l’impatto sull’RC Auto. A seguito dell’approvazione della legge sulla concorrenza (agosto 2017), chi accetta di installare una scatola nera in maniera volontaria sulla propria auto ha diritto ad uno sconto obbligatorio integrato nel Codice delle assicurazioni con l’articolo 132-ter, come spiega un articolo de Il Sole 24 Ore datato 15 agosto 2017.
Il testo di legge, pubblicato in Gazzetta ufficiale, descrive i tre casi in cui il cliente ha diritto agli sconti obbligatori. Il primo è quello di accettare un’ispezione completa del veicolo a spese dell’assicurazione; il secondo è quello di accettare l’istallazione di “meccanismi elettronici che registrano l’attività del veicolo, denominati “scatola nera” o equivalenti” o altri dispositivi “individuati, per i soli requisiti funzionali minimi necessari a garantire l’utilizzo dei dati raccolti, in particolare, ai fini tariffari e della determinazione della responsabilità in occasione dei sinistri“. Il terzo caso è quello in cui sull’auto sia già presente o venga installato un ‘alcolock‘ (“meccanismi elettronici che impediscono l’avvio del motore qualora sia riscontrato nel guidatore un tasso alcolemico superiore ai limiti stabiliti dalla legge per la conduzione di veicoli a motore“).
L’entità dello sconto, però, non viene fissato in maniera arbitraria dalla legge ma – nel tentativo di pervenire ad un giusto compromesso – viene derogato (nel DDL Concorrenza) ad un regolamento redatto dall’IVASS. L’istituto delinea i parametri da utilizzare per formulare uno sconto il più possibile congruente con i dati rilevati dalla black box. La normativa impone inoltre alle assicurazioni di indicare chiaramente, anche in percentuale, la differenza tra una polizza con scatola nera rispetto ad una senza, sia nel preventivo che nel contratto. Quando la legge sulla concorrenza è stata approvata, molti hanno ipotizzato che la scatola nera auto obbligatoria diventasse realtà ma il decreto si limita a riservare al Governo la possibilità di estenderne l’utilizzo.
Altro vantaggio della scatola nera è quello di costituire uno strumento in grado di fornire prove determinanti per stabilire la dinamica di un sinistro. Infatti, i dati raccolti dal dispositivo possono essere utilizzati come prova a tutti gli effetti nell’ambito di un processo per un sinistro a meno che la parte accusata non riesca a dimostrare una manipolazione o un malfunzionamento.
Capitolo svantaggi. Detto dell’impatto (trascurabile) sulla batteria, la scatola nera pone – in teoria – un problema di privacy. Ad ogni modo, su questo aspetto bisogna sottolineare come i dati siano criptati e che in materia si sia già espresso il Garante per la privacy in favore dei consumatori. Altro punto a sfavore era quello relativo al mancato funzionamento del sistema di rilevazione quando il veicolo era spento; il problema era una prerogativa dei dispositivi di vecchia generazione ed è stato superato con lo sviluppo di una più moderna tecnologia.
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