Primo interrogatorio per Cesare Battisti dopo l’arresto. L’ex terrorista racconta il momento del suo arresto.
ORISTANO – Nella giornata di ieri, giovedì 14 marzo 2019, Cesare Battisti è stato ascoltato dal magistrato in vista dell’incidente di esecuzione della trasformazione della pena da ergastolo a 30 anni. “Mi ero recato – sottolinea l’ex terrorista nel verbale riportato da Sky TG24 – in Bolivia nel dicembre 2018 per il progetto di un libro. Mi sono trattenuto per Natale e Capodanno ma dopo sono stato arrestato. Nessuno mi ha dato spiegazioni sul motivo della mia consegna“.
Battisti rivive anche il momento del suo fermo: “Mi stavo imbarcato – rivela – per ritornare in Brasile su un aereo della polizia quando dopo un conciliabolo loro sono partiti senza di me e subito dopo sono arrivati i poliziotti italiani. Non mi hanno dato una spiegazione“.
Cesare Battisti, la difesa spera nella commutazione della pena: ecco i motivi della richiesta
Nei prossimi giorni il Tribunale di Milano si dovrà pronunciare sulla commutazione della pena dall’ergastolo a 30 anni, in base all’ultimo accordo firmato tra Italia e Brasile. Secondo i difensori di Cesare Battisti questo è ancora valido visto che l’estradizione è avvenuta proprio tra la polizia carioca e italiana: “Si impone – affermano i legali – l‘applicazione dell’estradizione brasiliana“.
Per questo motivo l’ex terrorista è stato sentito dai magistrati che a breve dovranno prendere una decisione. Una sentenza destinata a far discutere in ogni caso. Se dovesse esserci la commutazione, il governo potrebbe intervenire per cercare di far ritornare l’ergastolo. In caso contrario possibile un ricorso da parte dei legale di Cesare Battisti. In attesa di questa udienza, l’ex terrorista continua a scontare la pena nel carcere di Oristano in isolamento per i primi sei mesi.
Le prossime giornate per lui potrebbero vedere la commutazione della pena e di conseguenza una buona notizia per il suo futuro.