Emergenza coronavirus, Luigi Di Maio sulle accuse degli Usa alla Cina: “Non voglio entrare nel merito”. Però assicura: “Gli Stati Uniti sono il nostro principale alleato”.
Intervenuto ai microfoni de il Corriere della Sera, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha parlato della posizione dell’Italia nello scacchiere internazionale. I critici sostengono che il Paese stia spostando il proprio baricentro verso la Cina, ipotesi negata dal Ministro.
Coronavirus, Di Maio sullo scontro Usa Cina: “Non vogliamo entrare nel merito”
Nella prima parte della sua intervista Di Maio ha parlato delle accuse mosse dall’America alla Cina, indicata come responsabile della pandemia.
“Non voglio entrare nel merito, prendiamo seriamente le preoccupazioni di Washington, così come le posizioni assunte dall’intelligence Usa e dai loro esperti. Credo che la cosa più saggia da fare in queste circostanze sia affidarsi alla scienza. Solo la scienza può darci delle risposte e ritengo che questa discussione sull’origine del virus non debba avere lo scopo ultimo di individuare un colpevole, ma quello di comprendere come equipaggiarci in futuro di fronte a una minaccia diversa, quale è ad esempio la pandemia in corso”.
“La questione della trasparenza è fondamentale, soprattutto nei rapporti internazionali. Quando è iniziata la crisi sanitaria a tutti i miei interlocutori esteri ho assicurato che l’Italia avrebbe agito con massima trasparenza. E lo stiamo facendo. La stessa trasparenza la chiediamo naturalmente a tutti i nostri partner”, ha proseguito Luigi Di Maio.
Di Maio assicura, ‘Gli Stati Uniti sono il nostro principale alleato’
Luigi Di Maio ha poi parlato della posizione dell’Italia nello scacchiere internazionale.
“Mi faccia dire: gli Stati Uniti sono il nostro principale alleato. Con gli Usa condividiamo molto, sia in termini commerciali che valoriali. La stessa commessa vinta da Fincantieri nei giorni scorsi è la testimonianza delle fortissime relazioni con Washington, di cui siamo orgogliosi.
Il presidente Conte ha un ottimo rapporto con Donald Trump, io mantengo lo stesso rapporto cordiale con il mio omologo Mike Pompeo. Questi sono i fatti. Il baricentro non si sposta, non c’entra nulla la politica estera con gli aiuti in questa emergenza sanitaria in cui abbiamo visto morire migliaia e migliaia di nostri cittadini. L’Italia è un Paese forte, autonomo, che pensa con la propria testa. Ringrazia un Paese quando viene aiutata, ma non si lascia condizionare e francamente trovo singolare anche solo parlarne. In nessun altro Paese Ue è sorto questo dibattito. La cancelliera Angela Merkel è stata in vista in Cina molte volte e nessuno la ha accusata di essere filocinese”.
“Solo in Italia nel corso di una pandemia ci si mette a discutere sull’ipotesi di cambiare governo”
Il ministro degli Esteri ha poi parlato della tenuta del governo.
“Sono decenni che ci domandiamo se il governo regge. Solo in Italia nel corso di una pandemia, con medici, infermieri e operatori sociosanitari che lavorano h24 ci si mette a discutere sull’ipotesi di cambiare governo. Dovremmo lavorare tutti al servizio di chi sta combattendo il virus in prima linea. Non abbiamo bisogno di polemiche in questo momento, ma di far ripartire il Paese e l’economia, con la prudenza che la scienza ci suggerisce”.