Giuseppe Conte guarda i dati dell’emergenza coronavirus in Italia e si dice fiducioso del fatto che non si procederà con un nuovo lockdown.
Il premier Conte lavora -per quanto possibile – lontano dalla luce dei riflettori e ovviamente guarda con particolare attenzione all’andamento del coronavirus in Italia. I contagi sono aumentati in queste ultime settimane, ma si tratta di un incremento in qualche modo preventivato e forse anche meno preoccupante del previsto. Questo perché nonostante l’aumento di casi non si registra una pressione sui reparti di terapia intensiva. E i numeri, se confrontati con altri Paesi europei, sono quasi confortanti o comunque non allarmanti.
Coronavirus, Conte: Siamo fiduciosi di poter affrontare l’autunno con prudenza ma senza limitare le attività economiche
Insomma, se in Francia inizia a prendere forma lo spettro di un nuovo lockdown, in Italia la convinzione è che una nuova chiusura a livello nazionale non sia e non sarà necessaria. Non si escludono chiusure chirurgiche, locali, che potrebbero interessare locali, quartieri o anche Comuni, ma a livello nazionale non si dovrebbe arrivare a una nuova chiusura. Che l’Italia, dal punto di vista economico, non potrebbe sostenere.
“Con il nostro sistema siamo fiduciosi di poter affrontare l’autunno con prudenza ma senza limitare le attività economiche. Dobbiamo rispettare le minime regole precauzionali vigenti che ci consentiranno di assecondare la ripresa che si è già manifestata nei mesi scorsi, come certificato dall’Istat. Il Paese deve correre in sicurezza“, spiega il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte come riportato da il Corriere della Sera.
Le sfide del governo, dalla scuola al Recovery fund
L’emergenza coronavirus continua a fare da sfondo alle prossime sfide del governo che in poche settimane dovrà superare tre ostacoli impegnativi. La ripresa della scuola, argomento da tempo al centro delle polemiche e che ora vede anche qualche scintilla tra il Pd e il Movimento 5 Stelle, il referendum sul taglio dei parlamentari e le elezioni regionali, con il rischio di una vittoria complessiva del Centrodestra, e la realizzazione del piano da presentare all’Ue per il Recovery Fund.
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