La nuova Alitalia parte ‘ridimensionata’ rispetto al piano inziale: avrà ‘solo’ 45 aerei e 4.500 dipendenti. Il confronto con il governo Draghi.
Il nuovo Presidente del Consiglio Mario Draghi ha iniziato a lavorare sul dossier Alitalia sin dai suoi primi giorni a Palazzo Chigi, e ora, dopo una serie di vertici, inizia a prendere forma quella che saranno i contorni della nuova compagna. La nuova Alitalia sarà ridimensionata: avrà meno aerei e meno dipendenti di quanto ipotizzato in un primo momento, quando a seguire i lavori era il governo Conte. La compagnia aerea rischia di diventare una di quelle società zombie che per Draghi sono poco utili, anzi, rappresentano un peso. Ma non si può abbandonare il progetto. Così Draghi e la sua squadra hanno preso in mano il dossier e hanno indicato la via.
La nuova Alitalia ‘ridimensionata’
Il sospetto che la nuova Alitalia possa diventare una Alitalia bis, quindi un gigante che pesa sulle casse dello Stato, è decisamente diffuso. E il dubbio accarezza anche l’Unione europea che chiede discontinuità tra la newco e la vecchia Alitalia.
Mario Draghi interviene con una manovra correttiva e prova a disegnare una nuova Alitalia sostenibile. E inevitabilmente per essere sostenibile deve essere ridimensionata rispetto ai piani iniziali. La società deve essere in grado di stare in piedi da sola nel minor tempo possibile. Quindi si interviene (inevitabilmente) sulle voci di spesa.
La nuova Alitalia sarà una piccola compagnia aerea, con appena 45 aerei e 4.500 dipendenti. I piani iniziali prevedevano la compagnia partisse con più di 50 aerei (52) e 5.500 lavoratori.
Meno fondi dal governo
Ma non è tutto. Stando alle indiscrezioni che circolano, il governo dovrebbe ridurre la somma stanziata per il lancio della newco. La cifra precedentemente concordata si aggirava intorno ai 3 miliardi di euro. Draghi dovrebbe stringere la cinghia e stanziare una somma considerevolmente inferiore.
Le richieste dell’Unione europea e le critiche
Mario Draghi sembra muoversi nel perimetro delle richieste e delle osservazioni avanzate dall’Unione europea, che chiede forti segnali di discontinuità rispetto al passato.
Il mondo della politica si divide intorno alle anticipazioni sul nuovo piano della nuova Alitalia. La Bonino, ad esempio, vede nel lavoro del nuovo governo una grande opportunità, mentre da LeU ma anche da FdI arrivano critiche sulla direzione intrapresa dal governo.