Nuovo decreto Covid, il Green Pass sarà obbligatorio da lunedì 26 luglio per accedere ai luoghi affollati.
Da lunedì 26 luglio il Green Pass sarà obbligatorio nei luoghi a rischio assembramento, quindi nei luoghi affollati. Le regole dettagliate saranno chiare solo dopo l’approvazione e la pubblicazione del decreto, atteso tra il 21 e il 22 luglio, ma già ad oggi è possibile affermare che l’uso della certificazione verde sarà esteso. I Presidenti delle Regioni hanno approvato la proposta del governo. Restano da mettere a punto gli ultimi dettagli, ma dal 26 luglio per assistere agli spettacoli, per fare sport, per viaggiare e per andare a ristorante servirà la certificazione verde.
Il Green Pass sarà obbligatorio dal 26 luglio
In base all’accordo raggiunto tra Regioni e Governo, il Green Pass sarà obbligatorio per prendere parte a “grandi eventi sportivi e di spettacolo, discoteche, fiere e congressi”. Inoltre la certificazione sarà necessaria anche per viaggiare in treno, in aereo e in nave. Manca solo la conferma ufficiale, ma il certificato sarà richiesto anche per andare nei ristoranti al chiuso. Proprio per i ristoranti si valuta una versione soft del Green Pass. Per andare a ristorante dovrebbe bastare il certificato rilasciato dopo la somministrazione della prima dose. Per i grandi eventi sportivi e le discoteche, invece, dovrebbero essere richieste due dosi di vaccino o il tampone con esito negativo. O la guarigione dal Covid, ovviamente.
I nuovi parametri per stabilire i colori delle Regioni
L’estensione del Green Pass consente di modificare i parametri per stabilire i nuovi colori delle Regioni. In base al nuovo sistema di valutazione, a stabilire il colore delle Regioni sarà il livello di occupazione degli ospedali. Passano in secondo piano quindi i nuovi casi e l’incidenza. Se si continuasse ad utilizzare il vecchio sistema di valutazione, già dal 26 luglio diverse Regioni passerebbero dalla zona Bianca alla zona Gialla. Uno scenario che evidentemente il governo vuole evitare, ma senza abbandonare l’atteggiamento prudente che ha caratterizzato il governo Draghi nella gestione dell’emergenza.