L’Italia è la maglia nera dell’Ue per i decessi dovuti allo smog nel 2019. Nessun cambio di passo ancora su questo tema.
ROMA – Nessun cambio di passo dell’Italia sullo smog. Come riportato dall’Ansa, l’ultimo rapporto dall’Agenzia europea dell’ambiente ha confermato il nostro Paese come maglia nera in Europa per quanto riguarda i decessi da biossido di azoto con un aumento del 2% rispetto al report del 2020.
Numeri negativi anche per quanto riguarda i rischi da particolato fine PM2,5 e ozono, con la Germania che ha fatto solo peggio di noi. Dati che sembrano confermare la necessità di adottare una politica diversa da quella messa in campo fino a questo momento.
In Ue nel 2019 307mila decessi per l’esposizione al PM2,5
I numeri sono negativi in Europa. Nel 2019, come riferito dal report, i decessi per l’esposizione a PM2,5 sono circa 307mila. Dati più bassi per quanto riguarda il biossido di azoto 40.400. Sono 16.800 per l’ozono.
Per quanto riguarda lo smog, rispetto al 2018 c’è stato un calo dei decessi del 16% e del 33% in confronto al 2005. Anche se, secondo l’Agenzia europea dell’ambiente, si sarebbero potuto evitare almeno il 58% dei decessi con il rispetto dei dati dell’Oms.
Obbligatorio un cambio di passo sullo smog
Da tempo i Paesi europei sono al lavoro per cercare di trovare una soluzione all’emergenza smog. Serve obbligatoriamente un cambio di passo su questo tema per ridurre i decessi, ma il percorso è lungo e ricco di ostacoli visto che, come successo all’ultima Cop26, non tutti gli Stati condividono la stessa posizione.
L’obiettivo fissato è quello di arrivare a zero emissioni entro il 2050. Su questo tema la partita è ancora aperta con la speranza di poter accorciare i tempi e accelerare la riduzione dell’inquinamento in tutto il mondo e non solo nell’Unione Europea.