Il ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha parlato del piano dell’Italia per dire addio al gas russo.
Il piano del ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, per riuscire a sbarazzarsi del gas russo, è spiegato anche nel libro del ministro “Il prezzo del futuro”. La Stampa ha ricevuto dei brevi estratti del libro, oltre ad aver pubblicato un colloquio di Alan Friedman con il ministro Cingolani, che traccia la rotta “anche etica” per poter uscire dalla sudditanza russa.
L’interruzione delle forniture
Stando a Cingolani, un embargo totale a Mosca è probabile. Questo, perché “l’interruzione delle forniture da Mosca è una questione anche etica”. Il ministro incalza: “La nostra strategia è di sostituire questi 29 miliardi di metri cubi di gas che arrivano ogni anno in Italia dalla Russia attraverso il gasdotto del Tarvisio con altrettanto gas che però deve essere prodotto da Paesi che si trovano in continenti diversi e che sono anche loro connessi ai gasdotti”.
Per l’Italia, stando al ministro Cingolani, ci sarebbero inoltre dei vantaggi significativi: “Rispetto a tutti gli altri paesi europei noi abbiamo il vantaggio di avere cinque gasdotti che ci collegano a nord, a sud e a est. Ovviamente, stiamo potenziando le rotte da sud e da est, come avete sentito c’è stato un accordo con l’Algeria“.
Il gas potrebbe arrivare dall’Africa
Cingolani conclude così: “In questi giorni andremo in altri Paesi, soprattutto della regione africana (Cingolani è con Di Maio in Angola – n.d.r.) e prevediamo di arrivare a circa due terzi di quello che ci serve già nelle prossime settimane. Ovviamente, questo gas non arriva istantaneamente. Ma noi riteniamo che entro il secondo semestre dell’anno prossimo potremo cominciare veramente ad avere una quasi totale indipendenza”.