La leader di Fratelli d’Italia ha dato il via alla sua campagna elettorale ad Ancona.
Giorgia Meloni ha inaugurato la campagna elettorale ad Ancona nelle Marche del governatore Acquaroli fortemente portato dal suo partito. “Serve un governo di persone che non abbiano padroni, che non siano ricattabili. Penso di poter guidare un governo così. Non ci facciamo intimorire, ricattare e comprare“. Il messaggio di Meloni lanciato agli avversari è molto chiaro, e forse anche agli alleati che sperano ancora in un sorpasso come Salvini.
“Un governo così di persone non ricattabili, può fare in Italia cose normali di buon senso che potrebbero cambiare tanto. Stiamo facendo una campagna elettorale nella quale cerchiamo di non promettere cose che non possiamo realizzare“. Qui la stoccata è diretta forse proprio ai suoi alleati che continuano a fare grandi promesse. Più volte Meloni ha cercato di frenare Salvini e Berlusconi che facevano promesse mirabolanti su pensioni e fisco.
Meloni sul video dello stupro: “Non mi scuso”
La sua campagna elettorale fa leva molto sull’immigrazione. “Siamo pronti” ha detto riprendendo il suo slogan, “a gestire dignitosamente il fenomeno dell’immigrazione illegale, il tema dei profughi e quello degli immigrati sono due materie completamente diverse”. Ma non è mancato nemmeno l’argomento che ha fatto notizia in questi ultimi giorni, la pubblicazione del video dello stupro. Nonostante sia stato eliminato dai social per privacy, la leader Giorgia Meloni ha detto di non volersi scusare.
Sulla questione sta indagando la Procura di Piacenza per diffusione illecita ma Meloni ha ribadito la sua posizione. “Non ho ragione di scusarmi. Se non per avere espresso solidarietà, pubblicando un video totalmente oscurato e pubblicato da un giornale. Io sono una donna e sono molto attenta a questi temi. Non pare strano che io sia molto più discussa dello stupratore?”
“Ho pubblicato il video perché non si vedeva niente, un video pubblicato da una serie di testate, per aiutare ad accendere i riflettori sulla vicenda. E’ già partita l’indagine come se il video l’avessi girato o fossi la prima a pubblicarlo. Mi pare che l’obiettivo sia far partire qualche avviso garanzia. Perché qualcuno non ha pensato di far partire avvisi di garanzia per un video di un uomo che moriva?“. Il riferimento della Meloni è alla morte dell’ambulante africano Alika, ucciso in strada a Civitanova Marche 20 giorni fa, il cui omicidio è stato ripreso da un passante col telefonino: “Bisogna capire se in questa nazione le persone di destra hanno gli stessi diritti delle persona di sinistra” conclude la leader di FdI.