Non si tratterà di un blocco totale ai visti, ma di un provvedimento per rendere difficoltoso l’accesso ai lasciapassare russi.
L’Italia ha deciso di rendere più difficoltoso l’accesso ai lasciapassare per i cittadini russi che vogliono recarsi in uno dei 27 Stati appartenenti all’Unione europea. Tra questi anche l’Italia. La Russia ha risposto in questo modo al possibile blocco dell’Unione europea ai visti turistici: “Non lasceremo correre senza rispondere”.
Questo provvedimento però potrebbe avere delle forti conseguenze negative anche sugli Stati che impongono i divieti e le restrizioni. Difatti, a subirne principalmente le conseguenze sarebbero le città d’arte.
Il mercato turistico subisce una perdita
I turisti russi, durante gli ultimi anni hanno mirato principalmente a mete culturali, luoghi in cui avrebbero sostenuto circa il 59% delle spese totali per le vacanze. Al secondo posto le località balneari, utilizzando in prevalenza strutture ricettive come villaggi e alberghi. I turisti russi in Italia i russi spendono più della media dei loro esborsi mondiali durante le loro vacanze.
I cittadini russi rappresentano una fonte d’entrata per i mercati di diversi paesi italiani, come Rimini, Milano e Venezia. Proprio per questo motivo il blocco dei visti dell’Unione europea ai cittadini del Cremlino rischia di provocare forti danni all’economia.
In merito alla situazione, Mosca ha anche dichiarato: “Bruxelles ha deciso di spararsi sui piedi. Ci saranno conseguenze”. Non si tratterà comunque di un blocco totale ai visti, ma di un provvedimento messo in atto per rendere più difficoltoso l’accesso ai lasciapassare dei cittadini della Russia, nel caso in cui decidano di recarsi in uno Stato europeo.
Lo scopo del provvedimento è quello di aumentare la pressione sull’opinione pubblica interna. Ma ciò potrebbe anche rivelarsi un’arma a doppio taglio. E a pagarne principalmente le spese sono i settori del turismo e quello del lusso. Si tratta di una importante fetta del mercato alimentata dai russi, specialmente in Italia.