Sotto richiesta del gup, in seguito alla vicenda accaduta nel bar di Agrigento, il barista 37enne è stato rimandato a giudizio.
In seguito alla vicenda del decesso dell’anziano che ha bevuto il detersivo che gli era stato servito al bar al posto dell’acqua, la Procura ha deciso per il rinvio al giudizio del banconista e per il proscioglimento del titolare del bar.
La vicenda
La vicenda risale al 23 aprile del 2018. Ad un cliente recatosi nel bar il banconista aveva servito per errore del solvente per lavastoviglie. In seguito alla vicenda, l’anziano cliente è deceduto dopo otto mesi di agonia. Secondo quanto appreso, la Procura ha stabilito il proscioglimento del titolare dell’attività commerciale, mentre si terrà il processo nei confronti del barista dipendente nel bar.
Si tratta di un uomo di 37 anni, che alla luce di quanto accaduto cinque anni fa dovrà rispondere alle accuse di omicidio colposo per la tragica morte dell’anziano. La vittima era Calogero Capitano, un uomo 74enne. L’intera vicenda si è svolta in un bar di Agrigento, dove il barista aveva servito per errore del solvente all’uomo al posto dell’acqua.
Dopo aver bevuto il solvente, il 74enne riportò gravissime ustioni del cavo orale e dell’esofago. La sua morte non fu istantanea. Fu un processo lungo e doloroso, nel quale l’uomo vide la sua salute peggiorare sempre di più. La vittima perse venti chili e sviluppò delle patologie tali che otto mesi dopo il tragico incidente morì. Era il 3 febbraio del 2019 quando morì Calogero Capitano.
Il rinvio a giudizio
Sotto decisione del gup Stefano Zammuto l’imputato che lavorava nel bar è stato rinviato a giudizio. Per quanto riguarda invece l’assoluzione del 41enne titolare dell’esercizio è stato decretato il proscioglimento. In un primo momento l’uomo era accusato di non aver vigilato sul dipendente mentre serviva quello che sarebbe dovuto essere un bicchiere d’acqua. Il processo nei confronti del barista 37enne si terrà davanti al giudice monocratico Manfredi Coffari, in data 26 giugno.