I prezzi della pasta sono in aumento anche se il prezzo del grano è in calo. Il ministero del Made in Italy convoca commissione d’allerta.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha convocato la commissione di allerta urgente per capire i motivi del rincaro dei prezzi della pasta. Il governo ora vuole capire la dinamica che ha fatto aumentare i prezzi della pasta del 17,5% rispetto allo scorso anno.
L’aumento ha spinto all’allerta perché arriva in un momento in cui vi è una riduzione del prezzo della materia prima, ovvero del grano e vi sono dinamiche variabili dei costi dell’energia e degli altri fattori di produzione. È la prima riunione della Commissione creata con il decreto trasparenza che è stata convocata per giovedì 11 maggio e vede il coinvolgimento di rappresentanti delle amministrazioni coinvolte, autorità competenti e associazioni di categoria e di consumatori.
Dove è più alto il prezzo
Secondo l’associazione dei consumatori Assoutenti, il prezzo più alto della pasta si trova ad Ancona. La mappa dell’associazione vede al suo opposto invece Cosenza come città più economica in cui comprare la pasta. L’incremento maggiore però si registra a Siena.
Soltanto in 12 province i prezzi della pasta sono inferiori ai 2 euro al kg. Ad Ancona il prezzo medio è 2,44 al kg, segue Modena con 2,41, Cagliari con 2,40, Bologna con 2,39 e Genova con 2,38. La più economica Cosenza registra un prezzo medio di 1,48 euro al kg, segue Palermo con Siracusa dove la pasta costa 1,50 al chilo. Una disparità di quasi un euro tra la più cara e la più economica.
Tra i prezzi attuali e quelli di marzo si registra però un rincaro più pesante nelle province toscane, soprattutto a Siena. Il prezzo medio della pasta in Italia è attualmente pari a circa 2,13 euro al kg, con un aumento medio del +25,3% rispetto allo scorso anno (quando i listini erano pari in media a 1,70 euro/kg).