Ignazio La Russa pronto a querelare la trasmissione Report per un’inchiesta sul suo conto e sulla famiglia dal titolo ‘La Russa Dinasty’.
Il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, è furioso con la trasmissione Rai Report e il suo conduttore, Sigrido Ranucci, per un’inchiesta sul suo conto e su quella della sua famiglia dal titolo ‘La Russa Dinasty‘. A renderlo noto è stato il portavoce del noto politico che, prima della messa in onda del programma domenica sera, ha annunciato anche una querela.
La Russa furioso per l’inchiesta di Report
L’inchiesta di Report su La Russa parte dal racconto del potere della famiglia in Sicilia salvo poi arrivare a Milano, nelle vicende riguardanti alcuni call center e alcune società in cui si trovano soci dal passato piuttosto ingombrante.
Al netto di una replica preventiva al servizio del Presidente del Senato arrivata in video mentre rispondeva alle domande del programma poste, però, dal suo portavoce, proprio il politico, tramite che si occupa della sua comunicazione, ha messo in risalto tutta la sua rabbia verso il programma, annunciando anche querele.
Secondo il portavoce, infatti, Ranucci e i collaboratori, non trovando nulla sull’uomo, “. hanno optato per cercare disperatamente di infangare suo padre e la sua famiglia”.
Botta e risposta
Prima della messa in onda del servizio su La Russa, il suo portavoce aveva fatto sapere: “Va subito affermato che dopo quasi due mesi di costose ricerche e di troupe sguinzagliate in varie regioni d’Italia, non avendo potuto trovare nemmeno un briciolo di attività non solo illegali, ma anche solo inopportune di Ignazio La Russa, Sigfrido Ranucci e i suoi compagni hanno optato per cercare disperatamente di infangare suo padre e la sua famiglia”. E ancora: “Ricostruzioni del tutto difformi dalla verità e gravemente lesive dell’onore di chi, a cominciare dal defunto Antonino La Russa che oggi avrebbe 110 anni, in vita sua mai è stato oggetto neanche di un avviso di garanzia per qualsivoglia ragione”.
Nella nota si legge ancora: “Report ‘accusa’ Antonino La Russa di essere stato dopo il 1956 vicepresidente della Liquigas, società di quel finanziere Michelangelo Virgillito, tuttora osannato come benefattore della Chiesa e che mai ha avuto problemi giudiziari e che la trasmissione di Ranucci falsamente accusa per un episodio risalente al 1938. Ben 18 anni prima che il padre del presidente La Russa lo conoscesse. Ripetiamo: 18 anni prima di conoscerlo”.
In conclusione, la conferma dell’intenzione di passare alle vie legali con l’annuncio di aver dato “mandato ai suoi legali di presentare querele per diffamazione aggravata nei confronti di giornali e media che hanno pubblicato e diffuso stralci di accuse inverosimili e senza aver compiuto alcuna doverosa verifica”.
Dal canto suo Ranucci, in nome di Report, si è limitato a dire di aver chiesto un’intervista a La Russa, “ma lui ha inaugurato un nuovo genere di comunicazione politica. Ha fatto un video nel quale risponde alle nostre domande lette dal suo portavoce”.