Andriy Shevchenko è uno dei campioni più amati dai tifosi rossoneri. Nella sua carriera ha realizzato gol da favola. Ecco la nostra Top Five.
Centosettantacinque gol, molti dei quali bellissimi. Nelle sette stagioni (più una) disputate con la maglia del Milan, Andriy Shevchenko ha regalato decine di emozioni e prodezze ai tifosi rossoneri e agli amanti del calcio. Di testa, dalla distanza, in acrobazia, su azione personale: il fuoriclasse ucraino ha segnato in tutti modi e da ogni posizione, dalla Serie A alla Champions League. Caroline entrate di diritto nella storia di questo sport.
I cinque gol più belli di Andriy Shevchenko con il Milan
Stagione 1999-2000, stadio Olimpico di Roma: la Lazio conduce per 3-1 sui rossoneri guidati da Alberto Zaccheroni. Siamo al tramonto del primo tempo. Sheva si mette in proprio e riporta in partita i suoi con un gol da urlo. Il sette milanista riceve palla in verticale da Guly, manda a vuoto un avversario, scarta il portiere Marchegiani e insacca di prima intenzione sotto l’incrocio, eludendo l’intervento in scivolata di Alessandro Nesta. Per la cronaca, la partita finirà 4-4 con tripletta del campione ucraino.
29 settembre 2003, vigilia del 27esimo compleanno di Andriy Shevchenko. Il Milan ospita a San Siro il Lecce. Il primo tempo si conclude sul risultato di 1-0 per i rossoneri (rete, guarda un po’, del numero sette). Nella ripresa, i padroni di casa dilagano: minuto ventitré, Sheva prende palla al limite dell’area, dribbla uno-due-tre avversari e la piazza all’angolino. È il gol del 2-0, San Siro esplode. Al 45esimo, il danese Jon Dahl Tomasson chiude i conti con il sigillo del definitivo 3-0.
Montecarlo, agosto 2003, stadio Louis II: il Milan campione d’Europa e il Porto vincitore della Coppa Uefa si contendono la Supercoppa Europea. Al decimo del primo tempo, su cross al bacio del genio Rui Costa, Andriy Shevchenko svetta sui difensori portoghesi portando in vantaggio i rossoneri con un preciso quanto potente colpo di testa. È la rete decisiva, quella che consente a Paolo Maldini di alzare il trofeo.
Serie A 1999/2000. Al minuto ottantanove di un ordinario Milan-Bari (i rossoneri conducono per 3-1), Andriy Shevchenko lascia tutti a bocca aperta. Punizione per gli ospiti, siamo nella trequarti campo offensiva: cross in area, respinta della difesa milanista e pallone tra i piedi di Sheva, che controlla e riparte… da solo contro tutti. Il fuoriclasse ucraino macina metri, salta di forza Garzya, disorienta Andersson e batte Mancini (portiere del Bari, ndr) con un chirurgico diagonale mancino. Un gol da cineteca.
Ma la rete più bella Shevchenko la realizza contro la Juventus. E no, non ci riferiamo al rigore decisivo nella finalissima di Manchester. 9 dicembre 2001, la Vecchia Signora lascia San Siro con in tasca un prezioso 1-1, ma il sigillo del sette rossonero vale più di una semplice vittoria. Minuto ventitré del primo tempo: Sheva recupera palla sulla trequarti campo, supera Davids, scarta Iuliano, mette a sedere Pessotto e inchioda Buffon con un tiro imprendibile da posizione impossibile. L’arcobaleno disegnato dal campione di Kiev non lascia scampo al portierone bianconero.