Un avviso di garanzia per Giorgia Meloni e alcuni membri del governo solleva una vera “rivolta”: ecco le reazioni dei politici italiani.
La Procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati la premier Giorgia Meloni, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. L’indagine, legata al rimpatrio del generale libico Almasri, prende avvio da un esposto presentato dall’avvocato Luigi Li Gotti, in cui si ipotizzano reati di favoreggiamento e peculato.
Le accuse alla Meloni: i dettagli del caso Almasri
Secondo l’esposto, l’utilizzo di un aereo di Stato per trasferire il generale da Torino alla Libia sarebbe stato un atto irregolare. L’avvocato Li Gotti ha chiesto che si indaghi sulle decisioni prese e su eventuali favori concessi ad Almasri. Il caso è diventato rapidamente un tema caldo nel dibattito politico.
Le reazioni della politica: tra difese e critiche
Immediata è stata la reazione del vicepremier Matteo Salvini, che su X ha dichiarato: “Vergogna, vergogna, vergogna. Lo stesso procuratore che mi accusò a Palermo ora ci riprova a Roma con il governo di centrodestra. Riforma della Giustizia, subito!”.
Giorgia Meloni indagata per il rimpatrio del libico Almasri, avvisi di garanzia per il sottosegretario Alfredo Mantovano e i ministri Matteo Piantedosi e Carlo Nordio.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) January 28, 2025
Vergogna, vergogna, vergogna.
Lo stesso procuratore che mi accusò a Palermo ora ci riprova a Roma con il…
Dall’altro lato, il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha adottato un approccio più garantista: “Non faremo a Giorgia Meloni quello che lei ha fatto a noi. Sul piano politico è un errore clamoroso, ma giudiziariamente spetta ai magistrati decidere”.
Anche il leader di Azione, Carlo Calenda, ha espresso perplessità, definendo l’avviso di garanzia “surreale”. Ha aggiunto: “Un presidente del Consiglio indagato per ragioni di Stato è qualcosa che non accadrebbe in nessun altro Paese occidentale”.
La posizione di Forza Italia
Il vicepremier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, ha difeso la premier e i ministri coinvolti: “Sono dalla parte di Giorgia Meloni e del governo. Questo sembra un attacco mosso per ripicca contro la riforma della giustizia”.