David Parenzo e Licia Ronzulli sul caso Almasri e Giorgia Meloni
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“Meloni? Grandi inesattezze”: scontro in tv da David Parenzo

David Parenzo

Nel corso de L’Aria che Tira su La7, scontro in studio sul caso Almasri e l’indagine su Giorgia Meloni. David Parenzo protagonista.

Il caso Almasri e l’indagine ai danni della Premier Giorgia Meloni sono tema scottante in queste ultime ore. Diverse le reazioni arrivate a seguito della comunicazione sulla Presidente del Consiglio. Non solo il tremendo post social da parte di una pagina di deputati del Pd, ma anche uno scontro acceso in televisione a ‘L’Aria che Tira’ su La7 con David Parenzo e Licia Ronzulli di Forza Italia protagonisti.

il conduttore David Parenzo
David Parenzo – www.newsmondo.it

David Parenzo e il caso Almasri-Meloni in tv

Nel corso dell’ultima puntata andata in onda su La7 de ‘L’Aria che Tira’, David Parenzo, giornalista e conduttore, ha ospitato diversi personaggi della politica nostrana per affrontare il delicato argomento delle indagini sulla Premier Giorgia Meloni in merito al caso Almasri.

In particolare, durante la trasmissione si stava facendo riferimento al video della Premier con cui la donna ha voluto comunicare in prima persona l’indagine nei suoi confronti partita dalla Procura di Roma. Un filmato che, stando a Parenzo, avrebbe avuto diverse inesattezze.

In questa ottica, il presentatore ha acceso il dibattito soprattutto con Licia Ronzulli, deputata di Forza Italia, che non le ha mandate a dire.

Lo scontro con Licia Ronzulli

Parenzo, dando inizio alla conversazione, diventata poi quasi uno scontro, ha detto: “Meloni? Ci sono delle grandi inesattezze nel suo video”.

La Ronzulli, dal canto suo, ha quindi replicato: “Quali sarebbero? Me le dica”. E ancora: “Non le vedo. Il video l’ho ascoltato una ventina di volte da ieri, però se lei mi fa sapere dal suo punto di vista quali sono le inesattezze punto per punto le andiamo a verificare”.

Il presentatore ha quindi affermato quelle che sarebbero almeno due delle inesattezze: “Si tratta di una inesattezza l’idea che ci sia un complotto della magistratura per far cadere il governo”. E ancora: “L’iscrizione nel registro degli indagati è un atto dovuto?”.

La Ronzulli ha quindi replicato con forza in modo piccato: “Andreotti diceva che a pensar male si fa peccato ma tendenzialmente ci si azzecca. Evidentemente, che questo avvenga nei giorni caldi della riforma della giustizia è un fatto”.

E sul secondo punto, la deputata di FI ha aggiunto: “Atto dovuto l’iscrizione nel registro degli indagati? Non si tratta di un atto dovuto ma di un atto voluto. E’ discrezionale e le dirò di più: ci si stava lamentando in questi giorni che il governo non stava referendo, si è parlato di silenzio… Non si chiama silenzio, si chiama raccolta di informazioni e dati. Oggi c’era l’informativa di ben due ministri, fatalità Nordio e Piantedosi, arriva l’esposto di un cittadino qualunque, non passano neanche 12 ore e viene iscritto un governo intero nel registro degli indagati […]”.

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ultimo aggiornamento: 30 Gennaio 2025 9:49

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