Il duro affondo del segretario della Cgil Maurizio Landini in diretta tv contro il Governo di Giorgia Meloni. Le forti parole.
Non è nuovo a determinate parole durissime contro il Governo, e anche nelle ultime ore Maurizio Landini, segretario della Cgil, non è stato da meno intervenendo a ‘PiazzaPulita’ su La7. Dopo aver parlato con gravi accuse e frasi di sfida a proposito delle tasse, ecco un nuovo affondo che riguarda gli scioperi e i ritardi nel settore dei trasporti ma non solo.
Maurizio Landini, l’attacco al Governo
Intervenuto a ‘PiazzaPulita’ su La7 con Corrado Formigli, Maurizio Landini ha avuto modo di affrontare diverse tematiche calde relative al Governo Meloni.
Il segretario della Cgil è tornato a parlare a grandi linee di “rivolta sociale” precisando che non bisogna “girarsi dall’altra parte rispetto allo sfruttamento e all’ingiustizia sociale. La gente vuole un futuro certo per i propri figli? Allora reagisca. Oggi lo strumento è partecipare, tornare al voto, mobilitarsi”.
Parole dure anche per quanto riguarda la delicata questione degli scioperi e del caos nel settore dei trasporti. “I treni non arrivano in ritardo per gli scioperi, i treni arrivano in ritardo perché non si sta facendo la manutenzione necessaria”, ha detto Landini.
“Cosa vogliono fare”
Molto più forti i successivi passaggi: “C’è al fondo un’idea autoritaria di gestione della vita politica e sociale di questo Paese, e mi prendo la responsabilità di queste parole”, ha detto pesantemente il segretario della Cgil. “Il governo vuole privatizzare la sanità sbriciolando il Servizio sanitario nazionale. Protegge il sistema di appalti e subappalti. E vuole tagliare fuori il sindacato confederale. Perché non fanno una legge sulla rappresentanza? Perché si attacca la magistratura, lavorando perché risponda non più alla Costituzione ma all’esecutivo? Perché si mette il bavaglio o si lottizza l’informazione […]. Vogliono svuotare la Costituzione […]”.